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Domizzi: “Pereyra è il giocatore che fa la differenza”

Intervenuto a 'Bianconero XXL' su Telefriuli, Maurizio Domizzi ha parlato del successo dell'Udinese a Venezia
Monica Tosolini

Intervenuto a ‘Bianconero XXL‘ su Telefriuli, Maurizio Domizzi ha parlato del successo dell’Udinese a Venezia: “Anche a me vedendola dalla tv, l’ambiente mi ha dato l’idea di un altro calcio: c’era uno stadio stracolmo, è stato davvero bello. L’atmosfera era quella di un calcio fine anni ’90, inizio 2000. L’Udinese deve avere nelle sue corde che vincere 2/3/4 partite di fila facendo le prestazioni deve diventare la normalità. Ormai da anni si dice che stadi da 40 mila spettatori forse possono permetterseli Milano, Torino e Napoli: tutte le altre città hanno bisogno di stadi più moderni, più vicini per la gente. La rosa di quest’anno e degli ultimi due è superiore a quella delle annate precedenti. Non so perchè non abbia mai trovato quella continuità nelle prestazioni che vedo nelle ultime partite. Spero che la possa trovare. Vorrei comunque aprire una parentesi e fare un plauso alle proprietà straniere, come quelle del Venezia, che investono nello stadio, nel settore giovanile, in cose che contano. Ciò che le proprietà italiane non fanno”.

Un cambio di passo deciso con Cioffi? “I numeri dicono questo. Probabilmente è giunto a maturazione anche il percorso di qualche giocatore, Deulofeu si è messo alle spalle i problemi, Beto è sbocciato, Pablo Marì ha dato spessore dal punto di vista caratteriale e tecnico”.

Cioffi è un giovane allenatore subentrato ad uno più esperto. Tu sei subentrato a Pordenone a Tesser. Cosa può dare di più un allenatore giovane? “io parlo di quello che ho vissuto ma fortunatamente Gotti è subentrato in una situazione migliore della mia e lui ha una squadra decisamente superiore alla terzultima mentre il mio Pordenone era una squadra costruita per salvarsi. In quel momento ho percepito da subito che i giocatori avevano troppa voglia di cambiare aria. E quindi, in poco tempo è difficile da un punto di vista tecnico ma è molto più facile da un punto di vista gestionale. Sarà diverso per Cioffi partire dall’inizio, ci sono tante responsabilità in più”.

Pereyra a Venezia non c’era. Quanto è importante per questa Udinese? “Quello che ha fatto la differenza è proprio lui, un giocatore che ha delle qualità superiori alla media, per il contesto. Mi sembra un giocatore felice di ricoprire quel ruolo e questo può essere decisivo per lui ma anche per chi gli gioca di fianco. Forse a giovarne di più sono stati proprio quelli che gli giocano vicino”.

Se fossi Cioffi e la società di proponesse il rinnovo, tu accetteresti di rimanere a Udine? “Credo che si baserà soprattutto sull’aspetto tecnico, di quello che gli porteranno come squadra, ma credo che poi agirà soprattutto di pancia”.

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