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Cinello: “Che mito Pereyra! E’ sempre un top”

Gianfranco Cinello, un pezzo di storia di Udinese.
Monica Tosolini

Gianfranco Cinello, un pezzo di storia di Udinese. Dalle giovanili in poi, da calciatore e da elemento prezioso dello staff: ha vissuto momenti importanti e ha conosciuto grandi giocatori. Uno di questi è Bruno Fernandes. A Telefriuli lo ha descritto così: “Io sono un tifoso di Bruno Fernandes, sono andato a trovarlo anche recentemente a Manchester. Sta facendo benissimo. Mi piace molto l’atteggiamento che ha, perchè gioca in tutti i ruoli tranne che nel suo, che è dietro alla punta. Ma è rimasto semplice, umile, con qualità. Lui è arrivato qui 20enne. Da noi, in Italia, a 20 anni per giocare devi essere bravissimo, ma non puoi pensare che un ragazzo così sia già al top. Aveva dimostrato quandi qualità, ma non si sapeva dove farlo giocare perchè l’Udinese non giocava con il trequartista, che è il suo ruolo principale. Ma qui aveva fatto intravedere grandi cose e soprattutto la voglia di lavorare, di migliorarsi, di curare i particolari che ne fanno un gran giocatore”.

La svolta ‘verde’ di Mancini ha portato alla convocazione in Nazionale anche di Simone Pafundi. Lui, la legge così: “E’ un messaggio, in generale, anche ai tecnici italiani di valorizzare i giovani. Per quanto riguarda Pafundi, io l’ho visto, l’ho seguito, lo conosco bene. E’ veramente un talento, ma la convocazione in Nazionale secondo me è una scelta azzardata nei confronti della crescita del ragazzo, perchè lui ha fatto 20 minuti in serie A nell’ultima giornata dello scorso campionato e basta. Dico che comunque la Nazionale è anche meritocrazia. Quindi avrei aspettato un attimino. Ma il ragazzo di talento ne ha. Paragoni? E’ un trequartista, anche per le qualità fiswiche che ha. Ma con un talento così, devi predisporre la squadra a giocare con un elemento così. Perchè se lo adatti in un altro ruolo, non avrai mai il rendimento che ti aspetti”.

Sulla ripartenza dell’Udinese è sicuro: “Io penso in modo positivo. E’ una squadra forte che ha tanti giocatori bravi negli undici ma anche fra le ‘riserve’. Non ha grandi coinvolgimenti nelle Nazionali. Potrà lavorare in serenità e prepararsi bene per la seconda fase. C’è tanta qualità in tanti ruoli, ha tanti ricambi, penso farà molto bene”.

Il giocatore preferito? Nessun dubbio: “A me ha meravigliato Pereyra: è un mito. E’ stato schierato in un ruolo dispendioso, a livello energetico, ma è intelligente e bravo e lo sta interpretando in maniera egregia. Samardzic è la ciliegina sulla torta: è più forte di De Ketelaere. Per lui penso ci sia un grande futuro”.

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