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Infortunio Mandragora: la Juve si interroga sul controriscatto

La diagnosi sembrava evidente già da martedì sera e anche le parole di Luca Gotti (che si era detto "scosso" per l'infortunio), lasciavano poche speranze.
Monica Tosolini

La diagnosi sembrava evidente già da martedì sera e anche le parole di Luca Gotti (che si era detto “scosso” per l’infortunio), lasciavano poche speranze. Ora è arrivata la conferma: per Rolando Mandragora c’è la rottura del legamento crociato anteriore e del menisco esterno del ginocchio destro. “Il giocatore – si legge in una nota ufficiale dell’Udinese – sarà sottoposto a una visita specialistica a Roma, presso la clinica Villa Stuart, con il professor Mariani per definire l’iter terapeutico. Il club, profondamente dispiaciuto, per l’incidente occorso e ben conoscendo lo spirito guerriero di Rolando, gli augura una veloce guarigione”.

Per il centrocampista si prospettano almeno 6 mesi di stop dopo l’operazione. La sentenza mette nei guai l’Udinese, che dovrà giocarsi la salvezza senza uno dei suoi punti di riferimento in mezzo al campo, ma lascia dubbi anche alla Juventus, che aveva già l’accordo con i friulani per il controriscatto del giocatore a 26 milioni di euro. Ora tutto potrebbe essere messo in discussione.

L’obiettivo di Fabio Paratici era quello di utilizzare il suo cartellino come importante pedina di scambio su un mercato che, inevitabilmente, dovrà basarsi su operazioni di questo tipo piuttosto che su colpi multimilionari. Si era fatto il suo nome, ad esempio, per le trattative riguardanti Federico Chiesa e Nicolò Zaniolo. Ora, naturalmente, sarà difficile pensare che Fiorentina, Roma o chi per esse lo accettino come contropartita. La “recompra” sembra un po’ più lontana.

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