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Vittoria capitale

Roma per l’Udinese non è mai semplice. 12 sconfitte nelle ultime 13 all’Olimpico la dicono lunga.
Monica Tosolini

Roma per l’Udinese non è mai semplice. 12 sconfitte nelle ultime 13 all’Olimpico la dicono lunga. Ma in epoca post-Covid in piena estate i paradigmi si possono anche sovvertire.

GOTTI ci vuol provare attraverso un turn-over ragionato. Rientrano DE PAUL e OKAKA, gioca ZEEGELAR, rimangono fuori FOFANÀ, SAMIR, SEMA ed EKONG. Ruotare le forze quando si è chiamati alla prestazione ogni tre giorni, appare quantomeno doveroso, se non saggio.

La Roma di Fonseca pare risentire di una crisi societaria e di una condizione atletica piuttosto precaria, almeno così ha sentenziato la sconfitta di San Siro. Pellegrini e Veretout rappresentano due assenze, causa squalifica, davvero pesanti, indubbio vantaggio concesso ai bianconeri.

Parte bene l’Udinese dimostrando gamba e personalità. Trascorrono una dozzina di minuti e LASAGNA si beve in velocità metà difesa giallorossa; arrivato sul fondo vede il “diez” al centro dell’area solo soletto… Tiro sbagliato ma assist involontario per KL-15 che da due passi non si fa pregare nel realizzare il 7º centro stagionale. Bene.

La Roma sembra molle e svogliata tanto che uno dei più attivi, l’argentino Perotti, commette alla mezz’ora una sciocchezza imperdonabile, intervenendo con estrema pericolosità sulla tibia di BECÃO. Rosso inevitabile e padroni di casa in inferiorità numerica a seguito per giunta di un evidente deficit fisico in buona parte palesato nel primo quarto di gara.

Manna per i ragazzi di GOTTI e relativo contesto tattico generatosi, prossimo all’ideale. L’Udinese girando palla costringeva la Roma a correre a vuoto dimostrando al contempo di saper gestire palla senza troppa frenesia. Bravo MUSSO ogni volta chiamato in causa, a causa di tiri pericolosi scagliati dai centrocampisti di casa.

Frazione che si chiudeva con i bn incapaci di dilatare il vantaggio in considerazioni delle occasioni presentatisi. 1-0 sotto il caldo umido romano.

Alla ripresa si “ammira” una Roma anche volitiva, poco efficace sotto rete con un Dzeko relegato in panchina per 70’ a causa di un leggero risentimento muscolare, sostituito in partenza da un evanescente Kalinic.

L’UDINESE avvicenda gli uomini. Entrano FOFANÀ, TER AVEST, NESTOROVSKI. Il francese sembra atleticamente di un altro pianeta surclassando in ogni circostanza l’avversario gravitante nelle zona centrale del campo, mentre il macedone, anch’egli atleticamente pronto, sigilla sotto porta il risultato sul doppio vantaggio, grazie all’ennesimo assist – questa volta cercato – di RDP. 2-0 e risultato in saccoccia; L’UDINESE torna alla vittoria, meritata dopo ben 6 mesi, seppur contro una squadra allo sbando.

La classifica da oggi concede a GOTTI e ai suoi ragazzi un po’ più di respiro, avendo appaiato a 31 punti sia Torino che Fiorentina, due compagini dal rango superiore, prima di affrontare il delicatissimo trittico in chiave salvezza GENOA (di NICOLA), SPAL SAMP. Le due compagini liguri da ospitare al Friuli, a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, potrebbero essere affrontate accettando anche 2 risultati su 3 (vista la vittoria ottenuta a Marassi contro il grifone all’andata) senza rendersi la vita troppo complicata..

Ora pochi fronzoli, dopo i 3 punti d’oro ottenuti, in parte inattesi ma capaci di infondere ossigeno puro, barra dritta sino ai 40, molto probabilmente, sufficienti a salvare la categoria!

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