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Udinese: luci e ombre a una settimana dal via del campionato

Manca una settimana all'inizio del campionato 2020/21, quello che per l'Udinese inizierà il 27 settembre a Verona.
Monica Tosolini

Manca una settimana all’inizio del campionato 2020/21, quello che per l’Udinese inizierà il 27 settembre a Verona. Gotti ha una settimana in più per rodare il gruppo e cercherà di trarre indicazioni anche dall’amichevole contro il Venezia. Ma come sta la squadra bianconera? Dalla società sono poche le informazioni che trapelano, in particolare sui singoli. Recentemente si è saputo che Larsen non sarà disponibile prima di metà ottobre e che De Paul ha avuto, pare, un surplus di vacanze.

Indicazioni, quindi, si possono trarre per lo più da quanto si vede nelle amichevoli. Cerchiamo di riassumere, quindi, aspetti positivi e negativi in vista della nuova stagione.

ASPETTI POSITIVI

– La conferma di Gotti su tutti. Il tecnico è sempre più a suo agio nella veste di primo allenatore e nel finale di stagione ha dimostrato di avere in mano la squadra, sia a livello gestionale che di impronta tattica. C’è la mano di Gotti in questa Udinese.

– Due vittorie in altrettante amichevoli, contro avversari per nulla arrendevoli, ma soprattutto le buone notizie date in campo dagli interpreti scelti da Gotti e un atteggiamento generale che fa ben sperare.

– Le note positive, per ora, arrivano dai vari Barak, Coulibaly, Cristo Gonzalez, Palumbo.

– Il calendario: iniziare una settimana dopo gli altri contro avversari come Verona e Spezia fa sperare in una partenza ‘determinata’.

– Per quanto ne sappiamo (visto che la società non ha comunicato l’esito dei tamponi), non ci sono casi di Covid nel gruppo bianconero. E, riguardo agli infortunati, Nuytinck e Prodl sono recuperati, Jajalo quasi. Per Mandragora bisogna avere pazienza.

 

ASPETTI NEGATIVI

– Quello più preoccupante è legato alle mosse di mercato. Le dirette concorrenti si stanno muovendo per costuire squadre competitive in chiave salvezza. All’Udinese, è inutile girarci attorno, tutto dipende da De Paul. Se l’argentino rimarrà, i ritocchi alla squadra saranno minimi. In particolare ci si concentrerà sul sostituto di Fofana, che si spera possa essere Barak; ci si adopererà per trovare squadra a Teodorczyk e prendere un attaccante pronto a subentrare all’occorrenza; si ragionerà sui rientri che possono essere utili a Gotti (Cristo Gonzalez, Coulibaly, Bajic, Micin) e su quelli da mandare a giocare (su tutti Scuffet). Se De Paul partirà, sarà rivoluzione. Ma il tempo stringe, il campionato è sempre più vicino.

– I mal di pancia: Lasagna fatica a ignorare le lusinghiere voci di mercato su Atalanta e Napoli; Barak va ancora convinto dopo le delusioni patite qui; Larsen ha detto chiaro e tondo di voler cambiar aria, lo ha fermato solo quel problemino al gluteo. E De Paul… si torna sempre lì.

– Problemi a destra: Larsen rientrerà dopo la pausa di ottobre, la disponibilità di Molina rimane una incognita sotto tutti i punti di vista; Ter Avest dovrà dare garanzie.

– In mezzo spazio a Walace, sperando di rivedere quello della parte finale dello scorso campionato e non il brasiliano poco convincente dell’ultima amichevole. Jajalo deve ancora recuperare e Mandragora sarà out fino al nuovo anno.

– Da recuperare anche Okaka, irriconoscibile dal post lockdown.

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