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Messaggero Veneto: Pereyra e il 3-5-2 d’assalto

L'Udinese torna a fare scuola. Il 3-5-2 'sporco', come lo definisce il suo inventore Andrea Sottil è ora oggetto d'attenzione dei calciofili che cercano di scoprire i segreti di questa Udinese.
Monica Tosolini

L’Udinese torna a fare scuola. Il 3-5-2 ‘sporco’, come lo definisce il suo inventore Andrea Sottil è ora oggetto d’attenzione dei calciofili che cercano di scoprire i segreti di questa Udinese. Un sistema che il Messaggero Veneto definisce “decisamente brillante, offensivo, capace di creare un mare di occasioni da gol, essere pronto a esercitare l’arma del cosiddetto pressing alto”.

Le origini sono nella squadra di Cioffi, che già qualcosa aveva fatto intravedere, ma Sottil ci ha messo del suo, con l’intensità e la rapidità nell’interpretazione, ma non solo. C’è una caratteristica che fa la differenza: “il ruolo di Pereyra, giocatore che Sottil ha scelto dopo aver capito che sostituire Molina – finito in estate all’Atletico – con un giocatore acerbo come Ebosele sarebbe stato impossibile.«Per anni il 3-5-2 è stato il modulo standard delle piccole, caratterizzato da elevata staticità e schematismo. Bello vedere come ci sia la voglia di interpretarlo in chiave più moderna», ha scritto su Twitter il collega Jacopo Azzolini, dopo aver lanciato un tweet sulla «libertà di Pereyra», al quale il follewer Gerardo ha risposto da vero analista tattico, tratteggiando le qualità d’assalto del “Tucu”. «È quinto solo sulla carta. Anche perché il classico quinto che fa tutta la fascia non lo sa fare. Infatti le posizioni medie sono simili a quelle di un esterno di centrocampo a 4 con uno bloccato dietro, Becao, che si sovrappone da terzino quando attacca l’Udinese». Ma il modulo dell’udinese ha valicato anche i confini. Bulent Kalafat dalla Turchia si appoggia alle statistiche di Mackolik.com, espresse da un “campetto” punteggiato di verde che descrive gli spostamenti di Pereyra, in particolare dopo l’ingresso di Beto e Samardzic: «Nella ripresa ha giocato quasi del tutto libero, visto che dal 70′ il Verona non entrava molto nella metà campo avversaria con la palla e quindi non c’era molto lavoro in difesa». Francisco Quinzaños aggiunge: «La squadra di Sottil non è più una casualità. Gioca con un 3-5-2 versatile, che esalta una rosa ristretta, ma funzionale». Ecco, forse l’unica nota stonata del giudizio riguarda la profondità della rosa in mano a Sottil, come ricorda José Antonio Rosa: «Le soluzioni dalla panchina solo efficacissime: Beto, Samardzic, Arslan, Ebosse tutte potenti garanzie». Ma poi anche il commentatore calcistico di Canal Sur, la tv pubblica dell’Andalusia, torna sul ruolo del “Tucu” e vale la pena lasciare in lingua spagnola il pensiero sulle fasce laterali dell’Udinese: «De los carrileros, más físico y profundo Udogie, más jugón Pereyra». Già, Pereyra: più giocatore”.

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