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Gazzetta dello sport: Basket, dieta e batteria

Focus della Gazzetta dello sport sul miglior giocatore dell'Udinese: Juan Musso.
Monica Tosolini

Focus della Gazzetta dello sport sul miglior giocatore dell’Udinese: Juan Musso. La rosea racconta il portiere argentino, che ha giocato a basket fino a 14 anni e che rivede le sue partite con il match analyst per analizzare gli errori.

Musso è arrivato a Udine nell’estate del 2018: dopo lo stop iniziale per l’infortunio al dito in ritiro, si è preso la maglia da titolare contro il Genoa il 28 ottobre 2018 e non l’ha più lasciata. “E da quest’anno è ancora più sicuro: 18 partite da titolare e sei clean sheet, l’ultimo a Lecce (gli altri sono arrivati contro Milan, Verona, Bologna, Torino e Spal). Media voto di 6,38, la stessa di Handanovic. Meglio di Donnarumma (6,26) e Meret (6,23).

Certezza bianconera.

Il suo sogno era parare un rigore in Serie A, ci è riuscito il 10 novembre di quest’anno contro la Spal: minuto ‘98, Petagna calcia e Musso lo ipnotizza: «È stato incredibile, sapevo che prima o poi sarebbe successo». Riguardarsi serve anche a questo, e il suo rapporto con gli errori è particolare: «Avere troppa fiducia in se stessi non va bene, per migliorare devi avere le idee chiare e la mente lucida». Priva di arroganza e spocchia.

Più testa, meno asado.

Un sacrificio per arrivare al top: «Curo la mia alimentazione, è una parte fondamentale per crescere».

Rock e batteria

Classe ‘94, 25 anni, una presenza con l’Argentina e un terzo posto in Coppa America (convocato per sostituire l’infortunato Andrada). Il sogno di difendere la porta dell’Albiceleste in un Mondiale: «Voglio giocare titolare in nazionale, è questo il mio obiettivo». Musso è cresciuto nel Racing de Avellaneda, ha debuttato nel 2017 e la stagione successiva era già titolare fisso. Tra i suoi compagni c’era anche Lautaro Martinez, oggi all’Inter: «Non mi sorprende che stia facendo bene, diventerà un campione». In estate è tornato a casa per le vacanze dopo un anno d’assenza, ha lasciato l’Argentina due anni fa e oggi vive a Udine insieme a Carolina, la fidanzata che studia diritto all’università: «Ogni giorno passato nel Racing è stato un dono della vita». Ha visto l’addio al calcio di Milito nel 2016, la foto insieme al Principe è ancora sul suo profilo Instagram. Emozioni incancellabili. Lui e De Paul, inoltre, sono cresciuti insieme all’Accademia del Racing ascoltando musica negli spogliatoi, perché Musso da ragazzino suonava anche la batteria. «Ero un dilettante, ma mi piaceva». A 14 anni aveva una band e amava il rock, sognava un futuro alla Travis Barker versione Blink 182, ora ha ripiegato sul reggaeton. Lo carica per «giocare ogni partita come fosse una finale». Prima di riguardarsi per migliorare”.

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