Walace, intervenuto alla tv dell’Udinese, ha commentato la sconfitta contro la Juve: “Abbiamo ancora un po’ di rabbia per ieri. E’ stato un peccato perdere quella partita, ma dobbiamo rialzare la testa”.
Hai avuto difficoltà contro la Juve? “Contro la Juve è sempre difficile. E’ una squadra troppo forte, con giocatori di grandissima qualità. Ma il nostro atteggiamento è stato giusto”.
Sei un brasiliano atipico, sei un rubapalloni alla Gattuso che si trasforma in Redondo: “Io voglio aiutare la squadra, quindi se devo rubare palloni, fare transizione tra difesa e attacco, lo faccio. Ogni partita che passa ho più fiducia, mi sento a mio agio. Il gioco più facile, secondo me, è quello più vicino. Io cerco sempre di passare subito la palla”.
In campo sei concentrato. Fuori scherzi molto. Quanto è importante questo tuo aspetto? “Se tu arrivi in spogliatoio arrabbiato, non è un buon inizio. Cerco di essere simpatico con tutti, di avere una buona parola con tutti. Questo aiuta anche me”.
Somigli molto a Amoroso: “Me l’hanno già detto, ma io sono più bello”, scherza. Poi racconta: “Sono andato via di casa a 12 anni per seguire un sogno. I miei mi hanno sempre supportato. Io vengo da una favela, mi è rimasto dentro quel vissuto, là ho ancora tanti amici. L’esperienza in Germania? E’ stata difficile. La lingua è molto difficile, nei primi sei mesi facevo fatica a capire la lingua, poi Douglas Santos, arrivato dall’Udinese, mi ha dato una mano incredibile”.
Ricordo quando ti ha cercato l’Udinese? “Ho sentito il mio procuratore e mi ha detto che l’Udinese mi voleva. L’Hannover era retrocesso, ho parlato con il direttore e gli ho detto che volevo venire qui. Lui non voleva lasciarmi andare nei primi dieci giorni in cui abbiamo parlato. Poi il mio agente e Marino hanno parlato e io sono arrivato a Udine”.
Quali sono le cose più belle dei due anni qui? “Qui l’atmosfera è più familiare, molto simile a quella del Brasile. Si parla di più nello spogliatoio, in campo”.
Dove sei migliorato di più, qui? “Qui sono migliorato tatticamente, sono cresciuto molto. E anche come aggressività: in Bundesliga ero più passivo”.
Il tuo futuro è qui? “Io voglio sempre migliorare, sono pronto a fare una bella stagione e aiutare l’Udinese”.
Ti piacerebbe restare a lungo? “Mi trovo bene, la mia famiglia anche”.
Il pensiero finale? “Vogliamo finire bene il campionato”.