Tuttosport, Deulofeu: “Mi sento un disabile”

Tuttosport riprende le parole di Deulofeu sul suo calvario e tratta la vicenda così: “A  Gerard Deulofeu sono bastati sei mesi per entrare nel cuore dei tifosi del Milan. Il suo approdo in rossonero, nel gennaio 2017, regalò al depresso popolo milanista un giocatore in grado di tornare ad accendere gli entusiasmi con giocate, scatti e gol che – tuttavia – non gli valsero il riscatto. La sua ultima casa professionale, dopo un lungo girovagare, è stata l’Udinese ma è da due anni e mezzo che l’ex prodigio della cantera del Barcellona non sta bene fisicamente. Nelle scorse ore, Deulofeu si è raccontato al quotidiano catalano Sport dichiarando: «È una situazione difficile perché quello di cui soffro è più simile a una disabilità che a un infortunio». L’infortunio al ginocchio è diventato un calvario e il non riuscire a capire se potrà tornare o meno a giocare gli sta devastando l’anima. Deulofeu non si nasconde: «Non riesco a giocare da più di due anni e mezzo. Ho avuto un grave infortunio al ginocchio, complicato da un’infezione alla cartilagine. Mi sto allenando e mi sto preparando per tornare, ma non posso darmi delle scadenze – ha spiegato lo spagnolo – Quello che ho non è un infortunio con tempi di recupero di sei, sette o otto mesi. È molto difficile perché a volte faccio progressi, ma ci sono anche battute d’arresto, e non si sa mai se ce la farò. Ma sono pazzo e non ho intenzione di mollare. Farò di tutto per tornare a giocare». Gerard poi ricorda la vicinanza ricevuta dall’Udinese nel periodo post infortunio: «Voglio chiarire questo perché quando abbiamo spiegato che io e la società avevamo risolto il contratto, poteva sembrare che fossi rimasto da solo, ma non è andata così. Ho il supporto medico dell’Udinese e mantengo i contatti con Gino Pozzo e lo staff del club. Continuo ad allenarmi presso le loro strutture e con la squadra. Sono molto grato per il trattamento che mi hanno riservato». Infine, sull’ipotesi ritiro, afferma: «Il calcio è il mio mondo, vorrei tornare a giocare ma non posso darmi delle scadenze»”.