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Tuttosport: Chiesa batte l’Udinese, ma la Juve è settima

Un rigore di Dybala manda la squadra di Allegri in Conference League
Monica Tosolini

Allo stadio Friuli, la Juve di Max Allegrichiude l’anno folcloristico con un successo griffato Federico Chiesa. Ma il rigore dell’ex Paulo Dybala dà alla Roma l’Europa League e relega i bianconeri alla Conference (complice il definitivo -10 in classifica, ovvio). Salvo intervento dell’Uefa, comunque sempre possibile. Quindi, l’Europa meno nobile per ricominciare, a meno di nuovi provvedimenti punitivi. La partita dei tanti addii, così, regala almeno il sorriso di Fede, abbracciato da tutti: ha sofferto, ha combattuto, ha segnato. Ma per tutta la stagione è stato un lungo inseguire, con tanti ostacoli a disseminare l’arduo cammino della ripresa dopo l’operazione. Ecco però uno spiraglio per ripartire, con Fede fino alla fine e con tanti ragazzi. Per il resto, meglio chiudere qui e pensare alle vacanze. Allegri è ancorato al contratto, il nuovo ds deve avere il via libera (Cristiano Giuntoli da Napoli). Saranno giorni intensi per la proprietà, per John Elkann e i dirigenti, chiamati a decidere. Poi, la Juve dovrà ricominciare la risalita.

Juve, l’ultimo tango di… Rabiot

L’ultima per molti Juventini, in quel di Udine. Tanti punti interrogativi e qualche certezza: Adrien Rabiotnon rinnoverà e cercherà gloria e soldi in qualche grande club che gioca la Champions. Un saluto anche agli argentini campioni del mondo che si sono trovati bene a Torino con le rispettive famiglie ma non hanno dato molto alla squadra (Di Maria a sprazzi, Paredes per qualche secondo).

Milik e Chiesa, la Juve che cerca gol

I bianconeri, sul campo, sono i ragazzi di casa vogliosi di festeggiare con il pubblico un’annata positiva e senza troppe paure. Brilla Cuadrado, in avvio: un ex motivato fino alla fine. Per Chiesa e Milik c’è la ricerca del gol e di tanto altro. L’anno di Fede è stato difficilissimo, una rincorsa dopo l’operazione con tanti ostacoli e tanto dolore. Pensava di crescere come minutaggio e realizzazioni, invece è stata un’altalena con pochissime soddisfazioni personali. E la Juve, dimessa, non era certo la squadra migliore per “guarire”. E Milik, arrivato da Marsiglia con buonissime intenzioni, alla fine è stato a metà del guado: per questo anche l’ultima esibizione è vista in prospettiva riscatto (7 milioni la cifra pattuita). Dopo un guizzo di Beto, ecco la risposta di Chiesa e di Bonucci che prende la traversa di testa. Intanto, si fa male a un dito Szczesny e si scalda Perin, poi il polacco tranquillizza tutti. Nessuno, comunque, riesce a lasciare il segno nel primo tempo.

Juve, è Fede con dubbi?

Si ricomincia con il giovane Iling in campo. L’inglese è una delle note liete della stagione. E serve un bel pallone che Chiesa sfiora soltanto di testa senza trovare il bersaglio. Sottil fa giocare alcuni giovani e la partita diventa una vetrina. Cavallo pazzo, alias Rabiot, imbeccato da Milik, dentro l’area non trova il gol da posizione favorevole e prende l’esterno della rete. Ecco Di Maria all’addio, per provare qualche magia. Ma è subito toccato duro da Udogie. Cuadrado dal limite ci prova con forza: applausi dal pubblico che gli vuole sempre bene. Minuto 67 e 25 secondi: Chiesa riceve palla, si gira e segna il gol dell’1-0, così, all’improvviso. E l’abbraccio con i compagni è infinito. Fede totale sul pianeta bianconero. Dall’altra parte Tek manda in angolo su conclusione di Lovric. Il match si infiamma alla Dacia Arena. Ancora Chiesa che si incunea ma non riesce a servire il Fideo e neppure a tirare. La Juve insiste: Di Maria per Locatelli, bravo Silvestri. Poi ancora l’argentino: tiro a lato. Escono Milik e Chiesa abbracciato anche dal portiere rivale Silvestri, dentro Paredes e Kean. Qualche errore, qualche urlo di Allegri all’indirizzo di Cuadrado che vuole tenere il risultato costi quel che costi. Ma che rischi e che Szczesny! Un guizzo di Kean non porta a nulla ed è bagarre, con i bulli in azione. Insomma, botte e zero complimenti. Nel frattempo l’ex Dybala a Roma segna dal dischetto, spedendo la Juve in Conference League. E il Fideo si infrange su Silvestri. Degno finale di un’annata senza luci e tante ombre (comprese le parole del bomber di giornata). Il campione del mondo se ne va, la Juve resta nell’Europa minore. Fino a prova contraria.

(Fonte: tuttosport.com)

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