Il successo in casa del Milan ha permesso all’Udinese si lasciare la zona rossa, che rimane comunque ancora troppo vicina. L’Udinese ha intrapreso la retta via, dovrà continuare su quella squadra. Che è poi segnata dal furore, qualità evidenziata un anno fa dalla squadra di Sottil prima di perdersi fino a smarrirsi completamente. Il Messaggero Veneto parla di ‘questione di gambe, spiegando che “Il professor Bovenzi, tornato già la scorsa estate in Friuli, è un uomo di fiducia di Cioffi. Ma non solo. Se prendiamo la trasferta disputata a Napoli il 27 settembre e persa 4-1 da Sottil, possiamo confrontarla e paragonarla per difficoltà ambientale e tecnico-tattica con quella dello scorso sabato contro il Milan. Ebbene, a livello numerico sarà interessante notare come ci sia una filosofia di gioco diversa adesso. Se infatti al Maradona l’Udinese aveva manovrato soprattutto a ridosso della linea di metà campo, arrivando a riempire l’area avversaria pochissime volte (16 tocchi in tutto), a San Siro i bianconeri hanno cercato di saltare la trequarti in velocità per lavorare più palloni davanti a Maignan, ben 28 all’interno dei 16 metri e mezzo. E con un po’ tutti, non soltanto gli elementi più avanzati, Success e Pereyra, come testimoniano le giocate di Ebosele che, non a caso, è riuscito a guadagnarsi in una di queste sortire il rigore della vittoria. Ecco la strada da seguire già con l’Atalanta. Chiudersi e ripartire con furore. Riempire l’area avversaria adesso non è più un tabù”.
Messaggero Veneto: Udinese, l’area avversaria non è più un tabù
Il calcio di Cioffi richieste più aggressività e ripartenze, meno azioni manovrate. E ora la squadra entra spesso nei 16 metri e mezzo
683
articolo precedente