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Messaggero Veneto: Udinese, il conto della solidità

La serie B sfiorata lo scorso anno porta un passivo di 11 milioni in bilancio. Plusvalenze in arrivo, fatturato e patrimonio netto sono garanzie per il futuro
Monica Tosolini

Occhio ai conti dell’Udinese, oggi, sul Messaggero Veneto. Il quotidiano analizza il bilancio 2023/24 e scopre che c’è “un passivo di 11,4 milioni di euro dovuto sostanzialmente al pessimo campionato concluso in maggio, che ha portato 13 milioni in meno di plusvalenze rispetto all’esercizio precedente, ma anche quasi 4 milioni in meno di diritti tv causa piazzamento infelice, appena sopra la linea di galleggiamento del terzultimo posto che vale il baratro della Serie B”.
Ma viene confermata anche una solidità di impresa che fa “sentire piccino piccino quel rosso di 11 milioni: 120 milioni di produzione, insomma, il fatturato, in diminuzione (-5,9% rispetto all’anno prima, ma comunque alto) e soprattutto un’Ebitda di 50 milioni, quasi 5 in meno rispetto all’anno prima ma solidissima. L’Ebitda è quel numeretto che gli analisti dei bilanci aziendali cerchiano subito in rosso perchè è l’indicatore di solidità di un’impresa”.
A far pendere i conti verso il rosso sono stati la diminuzione delle plusvalenze (scese a 37,8 milioni, 12,4 in meno rispetto al precedente esercizio) e il calo dei diritti tv (scesi del 2,5% causa cattivo piazzamento in campionato). Il tutto, nonostante ricavi superiori di oltre l’8 per cento.
La solidità dell’Udinese si fonda su tre punti, imprescindibili: crescita del fatturato, riduzione del rischio agonistico (serie B) e patrimonio dei calciatori ovvero le plusvalenze, “il cavallo di battaglia dell’Udinese, che nelle ultime venti stagioni ne ha portate a casa per oltre 500 milioni di euro. E poi una gestione virtuosa, perchè all’Udinese non troverete mai un monte stipendi (nell’ultimo bilancio fissato a 40 milioni di euro, stabile rispetto a quelli precedenti) molto più alto di quanto la società introiti dai diritti tv”.
I 112 milioni di patrimonio netto comprendono i 40 di plusvalenze. Spiega il quotidiano: “Ecco il segreto: a bilancio la rosa dell’Udinese vale 40 milioni, ma sul mercato il valore di Lucca, Pajero, Bijol e compagni supera già i 140 milioni di euro. Ed ecco che quegli 11 milioni di rosso, causa stagione infelice, sono già compensati dalle plusvalenze di fine mercato estivo. Solo con le cessioni di Perez, Samardzic o Walace i Pozzo hanno già incassato 33 milioni di plusvalenze per il prossimo esercizio”.

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