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Messaggero Veneto: Udinese, ancora troppi errori

L'allerta in casa bianconera rimane alto dopo il pareggio di Bologna.
Monica Tosolini

L’allerta in casa bianconera rimane alto dopo il pareggio di Bologna. Il Messaggero Veneto spiega bene il perchè nel commento alla gara di ieri: “Ringraziate i centrocampisti che sanno segnare (Pereyra e Arslan), altrimenti da Bologna l’Udinese non sarebbe tornata a casa con neppure un punto, considerando che in difesa si sono rivisti i “farfalloni” (Samir) e in attacco di due punte (Lasagna e Nestorovski) non si riuscirebbe a farne una buona per la serie A neppure se al posto di Luca Gotti in panchina ci fosse il dottor Frankenstein Junior, non uno diplomato a Coverciano, pronto ad assemblare i pezzi buoni per costruire l’attaccante perfetto per l’Udinese.Che cosa prendiamo nei panni di Igor? Il sinistro e lo scatto di Lasagna, la voglia di lottare e la capacità di riempire l’area di Nestorovski? Come capirete il progetto di “ingegneria calcistica” resterebbe clamorosamente monco: nessuno dei due sa muoversi per dettare il passaggio, nessuno dei due è un colpitore di testa, nessuno ha dribbling o capacità di tirare dalla distanza.Non che il buon Stefano Okaka, costretto a un altro mesetto in infermeria dai postumi dell’ematoma alla coscia rimediato a novembre, sia un centravanti da manuale, ma almeno qualche alternativa in più fornirebbe a un reparto che non è in grado di concretizzare l’enorme mole di gioco che Gotti riesce a far esprimere all’Udinese, come testimoniano le tante occasioni da gol costruite e, anche ieri al Dall’Ara, sfruttate in minima parte. In questo quadro, bisogna considerare, poi, che il tecnico di Contarina non potrà contare fino al termine della stagione su Pussetto, operato al ginocchio dopo la lesione al legamento crociato destro accusata contro la Juventus, e che Forestieri, utilizzato nella prima parte del match ieri e uscito di nuovo dai problemi muscolari, è più che altro un’arma tattica da utilizzare quando si affrontano avversarie più robuste a livello di impostazione, di possesso palla, di modo che la rapidità e il pressing dell’italo-argentino possano essere sfruttati per trovare un break offensivo.Si tratta di rilievi da tenere il grande considerazione al di là del pareggio strappato ieri in pieno recupero con il gol di Arslan, dopo più di un tempo passato a inseguire e quasi tutta la ripresa disputata in superiorità numerica per l’espulsione per doppia ammonizione di Svanberg a due soli minuti di gioco dalla file dell’intervallo…”

Le pagelle dei bianconeri, quindi:

MUSSO 6 – Incolpevole sui gol, due buone parate su Barrow e soprattutto Svanberg.

BECAO 5,5 – Partecipa con Lasagna al pasticcio del gol che sblocca la gara.

BONIFAZI 5,5 – Giornata difficile. Palacio non dà punti di riferimento e anche l’ex Spal va in difficoltà.

SAMIR 4,5 – Non si può vedere un difensore andare con il sedere per terra in area di rigore. Succede nell’azione del 2-1.  

LARSEN 5,5 – C’è da badare a Barrow e quindi è un po’ timido, ma anche con l’uomo in più non spinge mai con convinzione.

WALACE 5,5 – Prende subito un giallo e perde di precisione e determinazione.

PEREYRA 6 – Sufficienza guadagnata con il gol, per il resto combina poco. Affaticato.

ZEEGELAAR 5,5 – Soffre Orsolini e spinge poco e male. Un passo indietro rispetto a Torino.

FORESTIERI 6 – Esce dopo mezz’ora. Non stava bene.

LASAGNA 4,5 – Mai la scelta giusta, sbaglia il faccia a faccia con Da Costa e fa danni pure nella sua area perdendo la marcatura di Tomiyasu. Sempre più deludente.

NESTOROVSKI 5 – Causa il rosso di Svanberg ma sbaglia due occasioni.

MANDRAGORA 6,5 – Entra con il piglio giusto. Meritava il gol con quel sinistro che centra il palo.

ARSLAN 6,5 – Ha il merito di andare a cercare e trovare nel recupero il gol del pareggio con quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci.

MOLINA 6 – Un paio di spunti interessanti. Forse era da inserire prima.

OUWEJAN 6 – Porta un po’ di freschezza a sinistra.

DE PAUL IL MIGLIORE 6,5 – Dopo undici minuti perde una palla come quella che è costata il primo gol con la Juve, solo che stavolta dall’altra parte non c’è Ronaldo. Suo il destro non trattenuto da Da Costa sul quale Pereyra fa gol, super il lancio che Lasagna non sfrutta. Nella ripresa sale in cattedra: imposta quasi tutte le azioni, trascina i compagni e cerca anche il gol. È quello che sfrutta meglio la superiorità numerica, però si vede che comincia a essere un po’ stanco.

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