L’attacco del commento del Messaggero Veneto al successo bianconero a Benevento è una chiara affermazione: “Io sto con Gotti”. Eccolo: “Le facce della felicità, tutte insieme nel gruppone che si è riunito sul rettangolo verde dello stadio Ciro Vigorito con in pugno lo scalpo del Benevento per quella che è a tutti gli effetti la vittoria salvezza. La faccia di De Paul che è rientrato, ha smazzato due assist illuminanti e alla fine, davanti alla telecamera di Dazn, era il ritratto della soddisfazione quando ripeteva: «E adesso andiamo a casa», riferendosi al ritiro comandato dalla società dopo la sconfitta interna con il Cagliari.C’è poi Molina che si è tolto la scimmia sulla spalla, dopo aver causato due rigori in altrettante giornate, segnando il suo primo gol italiano; c’è Braaf che con i suoi 18 anni e otto mesi è il più giovane marcatore di questa serie A; c’è Musso che, dopo aver causato il rigore dell’1-2 sull’avventato retropassaggio di Arslan, subendo un’ammonizione che gli farà saltare la sfida con la Juventus, si è ripreso a furia di paratone: su Ionita, su Gaich.Ma c’è soprattutto la faccia felice di Luca Gotti, apparentemente tranquillo durante tutti i novanta minuti e in versione capo-popolo subito dopo, quando ha ringraziato tutto il gruppo a fine partita, un gruppo che ha dimostrato di essere una volta di più devoto al proprio allenatore, capace di mettersi alle spalle l’ennesimo infortunio al ginocchio per un attaccante da gennaio, quello di Nestorovski che gli ha tolto un’altra arma in un reparto ridotto all’osso.Senza il macedone (che oggi sarà visitato dal professor Mariani a Roma, l’intervento chirurgico pare inevitabile), senza Pussetto e Deulofeu, con Llorente ieri rimasto in panchina acciaccato, c’era qualche stolto che avrebbe voluto vedere un tridente sul campo del Vigorito, ricorrendo a chissà quale formula tattica attorno ad Okaka centravanti. Forse con Forestieri e Braaf ai fianchi puntellati da De Paul e Pereyra a centrocampo? O forse avrebbe dovuto optare per il cinematografico 5-5-5 di Oronzo Canà?Ecco, attorno al tecnico di Contarina si sta facendo del cinema di cassetta da parte di alcuni attori, senza tenere presente che la salvezza a cinque giornate dalla fine, che 39 punti in classifica dopo 33 turni non sono pochi per una squadra che è partita in netto ritardo lo scorso ottobre, complice un mercato lungo, e che si è ritrovata “decapitata” quando era il momento di allungare per dimostrare che si poteva arrivare a quota 50, là dove l’Udinese non si issa da tempo immemore, dai fasti della gestione Guidolin per intenderci.Avrebbe potuto provarci anche con Gotti, senza formule magiche, senza ricette mirabolanti proposte da venditori di fumo e accomodanti lacchè. L’allenatore dell’Udinese è uno pratico”.
Per quanto riguarda la prestazione della squadra, queste sono le pagelle dei bianconeri:
DE PAUL 8 – Fa l’extraterrestre in mezzo a tanti umani sbagliando solo l’ultima ripartenza quando eccede di egoismo ma è decisamente un’inezia in mezzo a tante giocate determinanti. Comincia la partita con quel tracciante di destro che manda in gol Molina, poi è sua l’accelerazione da cui nasce il gol del 2-0, quindi a inizio ripresa mette un pallone sulla testa di Larsen. Altro che storie: in questo momento l’Udinese con lui è una cosa, senza un’altra.
MUSSO 7 – Sul rigore poteva evitare di uscire, ma nel suo scout ci sono almeno cinque parate importanti.
BECAO 6 – Il meno sicuro di una difesa che ha sofferto troppo sulle palle inattive.
BONIFAZI 6,5 – Qualche incertezza ma anche tre chiusure provvidenziale su Lapadula, Gaich e Dabo.
NUYTINCK 6,5 – La solita partita di sostanza e di mestiere. Nessuno gli copre le spalle nell’azione del 2-4.
MOLINA 7 – Cancella i due rigori provocati con Crotone e Cagliari con il grande gol dell’1-0.
WALACE 6,5 – In versione convincente anche perché poco pressato dagli avversari. Più attento e presente anche in fase di interdizione.
ARSLAN 6 – In versione Penelope: fa e disfa. Segna un gol di pregevole fattura, poi subito dopo con un assurdo retropassaggio di testa regala il rigore.
STRYGER LARSEN 7 – Decisamente più propositivo rispetto alle ultime uscite. Sfrutta come meglio non potrebbe il gran cross di De Paul.
PEREYRA 7 – Suo l’assist del 2-0, innesca l’1-4 di Braaf, che poi si inventa un numero incredibile. Prima aveva anche colpito un palo. Nei momenti chiave c’è sempre.
OKAKA 5 – Primo tempo da spettatore, nella ripresa spreca un contropiede e calcia in curva una comoda occasione. Da lì bisogna come minimo centrare la porta.
MAKENGO 5,5 – Impatto complicato sulla partita: sbaglia troppi appoggi ed in un paio di occasioni è fuori posizione.
SAMIR 5,5 – Largo a sinistra non è il suo mestiere. Sempre fuori tempo su Iago Falque.
BRAAF 7 – Segna un gol di pregevole fattura. Se poi non avesse fatto centro avremmo tutti detto che doveva servire Makengo.