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Messaggero Veneto: Tutto in due settimane

Campionato finito, si lavora al closing per la vendita al fondo USA

Monica Tosolini

Occhi puntati ieri su Paron Pozzo, presente nella tribuna del ‘Friuli’ assieme al figlio Gino. Nel giorno del suo 84esimo compleanno, il Paron era come sempre al fianco della sua Udinese, mentre continuano ad impazzare le voci sulla trattativa che potrebbe portare alla cessione della società. Ma, sottolinea il Messaggero Veneto, “non è ancora tempo di conferme, di quote azionarie già definite, anche perché, da quanto filtra, ci sono ancora un paio di settimane di tempo per il cosiddetto closing , un passaggio di consegne epocale, visto che la famiglia Pozzo è pronta a passo d’addio dopo 39 anni.
Questione di percentuali, si dirà, considerando che la proprietà friulana ha trattato una cessione fino all’80% del club per restare in quota di minoranza per altri tre anni. Vero. Senza trascurare che è inutile addentrarsi nelle “scatole cinese” che contengono le società che formano il castello bianconero. L’unica verità, allo stato attuale, però, è che Gianpaolo Pozzo non vorrebbe accettare la presidenza onoraria senza poter indirizzare la compagine societaria americana. Perché il fondo con gli quale il figlio Gino ha già raggiunto un’intesa di massima, rimodellerebbe l’organigramma con i propri uomini di fiducia, svuotando di valore la presidenza onoraria.
Ecco perché, senza Pozzo senior, nelle ultime ore si parla di uno sbarco americano nel calcio friulano al 100 per cento, compresa quell’area sportiva nella quale dunque non inciderebbe più Gino Pozzo, come si prefigurava in un primo momento.È questa l’ultima piega che sta prendendo l’affare che quindi, in questo caso, dovrebbe definire anche il valore del parco giocatori che resterebbero a disposizione del fondo. Se in un primo momento si parlava di un’operazione in stile Atalanta, attraverso dunque la cessione della maggioranza del club, restando da garanti con una quota di minoranza cospicua, come hanno fatto i Percassi a Bergamo, adesso la voce più insistente cavalca l’ipotesi di un disimpegno dalla Zebretta seguendo la falsariga di quanto ha fatto Gino Pozzo a Granada, dove nel 2016 è rimasto come consulente nel club ceduto ai cinesi di Desports, piazzando immediatamente sul mercato le pedine di maggior valore, come il centravanti marocchino Youssef El-Arabi, mentre alcuni altri giocatori, come il nazionale francese Dimitri Foulquier e il nigeriano Isaac Success, sono finiti poi per essere tesserati per il Watford in Inghilterra”.
In poche parole, sarebbe vero addio dei Pozzo che invece proseguirebbero la loro storia nel calcio con il Watford, società a cui potrebbero indirizzare alcuni giocatori prima della cessione. L’opzione Gino Pozzo alla guida della gestione sportiva dell’Udinese è però ancora la più gettonata, tanto che avrebbe già provveduto alla conferma di Mister Kosta Runjaic, da cui ripartirà la crescita della squadra.
Il Messaggero Veneto spiega infine come mai i Pozzo hanno deciso di lasciare ora: la scelta è stata determinata dalla contrazione del mercato televisivo che comporta introiti dai diritti tv destinati al ribasso.

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