Nella Lega di serie A si continua a litigare e a farne le spese, stavolta, è stato il vice presidente dell’Udinese Stefano Campoccia che ieri, ‘sollecitato’ da Dal Pino, ha dato le dimissioni. Il Messaggero Veneto apre la pagina sull’Udinese proprio con questa notizia e scrive che tutto, come noto, è partito dalla lettera di Pozzo della quale gli altri club di A non erano a conoscenza: “Una mossa intempestiva secondo i vertici della Lega guidata da Paolo Dal Pino che hanno chiesto e ottenuto così la testa dell’avvocato di Treviso, uno degli elementi chiave del club bianconero con il ruolo di vicepresidente, un ruolo attivo soprattutto quando bisognava lavorare sul fronte dei diritti tv. La ripresa in sicurezza chiesta da Pozzo in quella missiva è un argomento che anche le altre società sbandierano, ma alla maggior parte interessa più che altro semplificare il protocollo medico che il Comitato tecnico-scientifico del Governo ha imposto alla Figc per gli allenamenti e quindi per l’attività in gruppo (possibile da domani) in vista del riavvio del campionato. Insomma, obbligando un club a mettere in quarantena per 14 giorni tutta la squadra nel caso un nuovo contagio molti pensano che la serie A potrebbe davvero fermarsi prima di cominciare”.
Club e calciatori vorrebbero seguire il modello tedesco dove però la cancelliera Merkel si è presa la responsabilità di prendere decisioni che il nostro Governo, Conte nello specifico, non ha ancora voluto esporsi a fare. Conte non ha dato una data per la ripresa del campionato, tornando sul discorso che ci vogliono maggiori garanzie di sicurezza. “Si riferiva alla quarantena? È lì che si sta giocando la partita sulla ripartenza” conclude il Messaggero Veneto.
