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Messaggero Veneto: Rilancio rinviato

L'Udinese spreca il vantaggio col Toro e l'occasione di riavvicinarsi alla zona Europa. Runjaic non ha coraggio di inserire Sanchez accanto a Thauvin per l'assalto finale
Monica Tosolini

Deluso e realista il commento del Messaggero Veneto a Udinese-Torino 2-2: “Giano Bifronte non è il soprannome di Kingsley Ehizibue, l’uomo delle rimonte possibili (per gli altri), è il dio latino dai due volti, come la partita dell’Udinese che con il Torino si ritrova – senza aver fatto tanto di più – con un doppio vantaggio dopo una mancata di minuti della ripresa, ma non riesce a gestirlo, sprecando un’occasione clamorosa per salire ancora in classifica, per allontanarsi in modo decisivo ormai dalla zona salvezza e alimentare, allo stesso tempo, i sogni di gloria, quelli di un girone di ritorno alle spalle delle squadre che vogliono giocare le coppe europee nella prossima stagione.
Insomma, l’Udinese è riuscita nell’impresa di far segnare due reti a un’avversaria che nelle precedenti otto gare ne aveva realizzati altrettanti, un record negativo dopo i due gol altrettanto storici, in primi in Serie A di due giocatori di oltre due metri (Touré e Lucca) a un portiere alto altrettanto (Milinkovic-Savic). Ecco le “mirabilie” di una partita stanca nel ritmo e avara di emozioni: poche ripartenze, zero giocate da applausi, una di quelle sfide che all’estero – se ne parla tanto dell’appeal di nostro calcio – non vedrebbero neppure gratis, offerta tra la televendita e una raffica di premium spot”.
Tanti gli errori e diversi i colpevoli: “Gli errori? Di mentalità (squadra troppo passiva), individuali (inutile tornare sull’incapacità di Ehizibue che ha trasformato un cross sbagliato del Toro in un assist per il pareggio) e anche tattici, visto che se Vanoli ha cambiato assetto nella ripresa, passando alla difesa “a 4″, Runjaic non ha mai smontato il modulo per proporne uno nuovo, magari solo per gli ultimi dieci minuti”.
Inconcepibile il cambio del Nino con Thauvin: logica vuole che per tentare l’assalto finale fossero rimasti in campo entrambi, togliendo piuttosto Ekkelenkamp o Ehizibue e passando alla difesa a 4. Invece l’ingresso del cileno in questa modalità ha dato il messaggio di GAME OVER, rinunciando al tentativo di vittoria.

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