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Messaggero Veneto: Pozzo adesso vuole la A da fine giugno e attacca chi si allena senza regole

"Adesso che il "nuovo" protocollo è uscito dalle mani della Lega serie A, più snello, meno attento alle regole per blindare intere squadre, compresi gli staff tecnici e medici, l'Udinese sposta il proprio mirino
Monica Tosolini

“Adesso che il “nuovo” protocollo è uscito dalle mani della Lega serie A, più snello, meno attento alle regole per blindare intere squadre, compresi gli staff tecnici e medici, l’Udinese sposta il proprio mirino: inutile discutere più sull’opportunità o meno di giocare dopo l’emergenza, anche Gianpaolo Pozzo si è accorto dove soffia il vento e cerca di frenarlo. Quindi, visto che anche il discorso della responsabilità dei club è stato toccato nella bozza nella mani del Comitato tecnico-scientifico del Governo, ecco che il nuovo fronte della politica bianconera diventa la data di ripartenza del campionato, come ha detto chiaramente il paròn”. Il Messaggero Veneto riprende e commenta così l’intervento di Gianpaolo Pozzo ieri a ‘Radio anch’io lo sport’. 

Pozzo ha parlato del problema degli infortuni, tornando su un tema già esposto anche da Pierpaolo Marino in merito a quelli verificatisi in Bundesliga per la ripresa. Il Paron ha spiegato che serve tempo per limitare il rischio di infortuni ai giocatori e ha suggerito di spostare la data della ripresa del campionato a fine giugno. Ma, scrive il Messaggero Veneto, “Senza il numero sufficiente di giorni per esaurire il calendario, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, potrebbe anche imporre i play-off scudetto e i play-out retrocessione per avere dei verdetti sul campo. Play-off e play-out a 4? O addirittura a 12 e a 8? In Lega tutti i club non amano l’argomento, ma se ne parla tutt’ora. E continuerà ad emergere ancora a lungo, visto che l’Uefa ha spostato la riunione del proprio esecutivo e quindi la formula e le date dei tornei nazionali che dovevano essere comunicate a Nyon il prossimo lunedì resteranno nel cassetto delle federazioni nazioni fino al 15 giugno. Lì, a quel punto, tutta l’Europa saprà davvero come e quando saranno emessi tutti i verdetti del calcio nell’anno del coronavirus”.

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