Home » Messaggero Veneto, Pinzi: “Ho visto il pressing alto, ma c’è tanto da lavorare”

Messaggero Veneto, Pinzi: “Ho visto il pressing alto, ma c’è tanto da lavorare”

L'ex bianconero reduce dalla salvezza con Cannavaro: "All'Udinese direi sempre sì, ma il calcio è uno sport di scelte e il club ha fatto le sue"
Monica Tosolini

Udinese-Lazio è la partita di Giampiero Pinzi, cuore diviso tra il biancoceleste di nascita e il bianconero di adozione. L’ex centrocampista dell’Udinese, che nel finale della scorsa stagione ha contribuito ad una difficilissima salvezza dei friulani, segue sempre entrambe le squadre. Dell’Udinese ha detto al Messaggero Veneto: “ho visto un pressing alto portato dalla squadra a inizio gara a Bologna, dove poi la partita ha detto che c’è da lavorare ancora parecchio“.
Contro la Lazio, “Mi aspetto la stessa partenza molto forte di Bologna, ma poi bisognerà vedere la durata, la strategia e l’atteggiamento senza palla contro una Lazio che ha dei bei “motori” in mezzo al campo. Ha cambiato molto l’ossatura, col Venezia è partita piano e poi ha accelerato“. Lovric e Payero faticano ad interpretare la mediana pari “Perché sono poco abituati a giocare in quel modo, dove è sempre un continuo stare attenti tra marcatura e copertura. C’è da lavorarci, ma è un sistema che dà più opzioni in avanti”.
Il guerriero vede positivamente i ritorni di Sanchez, grande giocatore anche come esempio, e Inler, chiamato a far capire cosa significhi indossare la maglia dell’Udinese. Pinzi ricorda che “Guidolin ce lo faceva capire portandoci in centro perché voleva che stessimo a contatto con la gente, in modo da integrarci e avere una carica in più“.
Sulla fine del suo rapporto con l’Udinese, spiega: “Premetto che quando sono stato chiamato ho detto subito di sì, e direi ancora “sì”, perché per l’Udinese io ci sarò sempre. Detto questo, il calcio è uno sport che implica delle scelte e ci sta che la società abbia preso le sue. L’importante è dirsele in faccia piuttosto delle mezze parole che poi rovinano i rapporti. A me è rimasta la grandissima soddisfazione per aver contribuito alla salvezza, così come lo è stata per Cannavaro“.
La salvezza raggiunta a Frosinone è stata una delle emozioni più forti per lui: “E pensare che in settimana avevamo dieci giocatori in campo ad allenarsi, di cui pochi tra quelli che poi hanno giocato. Eravamo senza Pereyra, Thauvin, Lovric e con Bijol che era rientrato da poco dall’infortunio”.

Articoli Correlati

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia