Nicolò Zaniolo ha aperto la porta di casa al Messaggero Veneto che lo ha intervistato a tutto tondo, lui, uomo copertina, che domenica tornerà in quella Roma in cui ha vissuto anni importanti. Proprio della sua storia a Roma inizia a parlare: “Andare via da Roma per me è stata una botta molto dolorosa, non è finita benissimo ma mi auguro che con il tempo tutto si appiani. La mia compagna è di Roma e mio figlio è nato là». Nega incomprensioni con Mourinho e ammette: “Ho commesso degli errori e li ho riconosciuti. Sono tappe della vita. A 18 anni sono passato dalla Primavera dell’Inter a un top club italiano, ho fatto doppietta in Champions League, non era facile tenere la testa sulle spalle”.
Un obiettivo oggi è il ritorno in Nazionale, con la consapevolezza che “può arrivare solo attraverso le prestazioni con l’Udinese”. Gli infortuni, più che condizionato, dice, hanno migliorato la sua carriera: “Una volta andavo in palestra solo perché dovevo, oggi lo faccio in maniera molto più scrupolosa per potermi allenare poi al meglio sul campo”.
Domenica il ritorno all’Olimpico dopo l’esultanza esagerata con la maglia dell’Atalanta: “Premetto che quella esultanza non la rifarei. Ho sbagliato. Non so come mi accoglieranno, immagino che molti siano rimasti offesi dal mio comportamento, ma li capisco. Penserò a concentrarmi sulla partita anche perché in campo contro la Roma non ci andrà Zaniolo, ma l’Udinese. Vogliamo prenderci i tre punti”. E precisa: “L’obiettivo in partenza è quello, poi è chiaro che dovremo fare i conti con l’avversario. Ma ci proveremo”.
La felicità, per Zaniolo, è: “È un attimo, il sorriso di tuo figlio, lo sguardo della tua compagna, una serata con gli amici veri. Credo che la parola fondamentale sia equilibrio: devi sapere chi sei quando le cose vanno male e non strafare quando tutto sta andando a meraviglia. Ero convinto di essere arrivato nel posto giusto. Ho avvertito subito grande fiducia da parte di tutti: società, tecnico, compagni, tifosi, però di riuscire a performare subito in questo modo no”.
Di Natale scelse di essere il numero uno a Udine, piuttosto che andare alla Juve: “Lo capisco benissimo. Se in un posto sei amatissimo e sei circondato da tanti amici perché andarsene?”
Runjaic è stato molto criticato per averlo sostituito troppo presto. Zaniolo chiarisce: “Parlo molto con il mister. Sono reduce da stagioni un po’ tormentane, sto aumentando il minutaggio un po’ alla volta, Runjaic vuole tutelarmi. E poi dietro di me ci sono compagni che spingono e meritano pure loro di giocare”
Messaggero Veneto: Numero Dieci
Zaniolo si racconta: "Avverto la fiducia di tutti: club, tecnico, compagni e tifosi. La passerella sotto la curva? Viviamo per questi momenti"
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