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Messaggero Veneto, Marino: “Servono le euro ali”

L'ex Dt parla delle prospettive dell'Udinese: "Se si vuole sognare una coppa, c'è bisogno di due esterni"
Monica Tosolini

Pierpaolo Marino una partenza sprint dell’Udinese l’ha vissuta due anni fa, con Sottil al timone. E oggi, al Messaggero Veneto, l’ex Dt fa alcune considerazioni sulla squadra di Runjaic, partendo da un confronto proprio con quella del tecnico piemontese: “questa squadra me la ricorda anche se forse noi siamo stati più spumeggianti in quell’avvio, e penso al 3-1 sull’Inter e al poker alla Roma. Tuttavia, questa Udinese mi dà l’idea di un maggiore equilibrio e solidità. Mi auguro che riesca a fare i 28 punti che fece quella Udinese all’andata. Vedo solidità, compattezza. Ho la sensazione che questa Udinese non possa crollare mai e rivedo in Thauvin il leader che era Deulofeu, anzi forse anche meglio per il numero di gol e assist”. Difetti? “Ci sono state delle partite in cui gli esterni non hanno funzionato bene. A volte la fase difensiva era troppo difensiva e quella offensiva troppo offensiva. Inoltre è mancato il supporto a Lucca perché non sono arrivati i cross. E Lucca non ha l’aggressione alla profondità che ha Davis e deve migliorare nel gioco spalle alla porta, ma se avesse i rifornimenti giusti..”
Quella di Alexis Sanchez “Per me è una bellissima suggestione e mi auguro che stia bene il prima possibile. Sulla carta dovrebbe essere l’uomo spacca partite, quello che le apre o le recupera”.
Su Runjaic: “Mi ha colpito perché mi dà la sensazione di un grande allenatore carismatico e psicologo per come ha motivato il gruppo. Vedo giocatori più cattivi agonisticamente, intensi e motivati, mentre l’anno scorso sembravano undici individualità in campo”. Però, a livello tattico, “Al momento non ha fatto vedere niente di nuovo, e intendo dire che non ha portato un’idea di calcio o una filosofia diversa, neanche da quella che applicava Sottil. Con “l’occhiometro”, senza dati specifici quindi, questa Udinese ha una buona gamba e un buon ritmo. Ho l’impressione che il calcio di Runjaic si ritrovi in quello del nostro campionato e che lui non si sia preoccupato di studiarlo più di tanto perché confacente al suo gioco”.

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