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Messaggero Veneto: mai la stessa formazione riproposta due volte di fila

Runjaic ha sempre fatto qualche rotazione in tutte le 14 partite i cinque cambi. Sono 27 i calciatori impiegati, compresi Perez e Samardzic venduti a fine mercato
Monica Tosolini

L’Udinese di Runjaic: il Messaggero Veneto l’ha analizzata in base agli schieramenti scelti dal nuovo tecnico in queste prime 14 gare e ha rilevato curiosità interessanti. L’allenatore tedesco ha effettuato 70 sostituzioni, sfruttando sempre i 5 cambi a partita; ha utilizzato 27 calciatori, compresi Samardzic e Perez, ceduti alla fine del mercato estivo. Due sono i giocatori ancora mai impiegati, i due attaccanti cileni Damian Pizarro e Alexis Sanchez. Tre i moduli cambiati in tre mesi sinonimo, secondo il quotidiano, di una “conoscenza non ancora del tutto approfondita degli effettivi, solo in parte giustificabile dal lungo studio in cui si sta cimentando Runjaic, in Italia da pochi mesi”. A tale riguardo, la considerazione per cui “È un percorso che da una parte la società può senza dubbio gradire, nell’ambito di una valorizzazione dei giocatori che limita al massimo lo stoccaggio del patrimonio, ma che dall’altra può ripercuotersi sull’assetto tipo, vale a dire un undici base a cui dare continuità senza farlo incorrere in inutili rallentamenti sotto forma di trappole, quelle in cui è sembrato imbattersi il tecnico”. 
Il quotidiano propone le differenti gestioni dei calciatori: a Brenner è stata concessa una fiducia non pienamente ricambiata a scapito di Bravo; Thauvin è sempre stato sostituito in dieci delle undici gare in cui è partito titolare; Davis è stato pazientemente atteso e gestito (6 da titolare con 8 subentri). Non del tutto compresa la fiducia accordata in difesa a Tourè che “è stato lanciato titolare nelle ultime otto partite. L’atto di fiducia nei confronti dell’Under 21 francese è stato enorme da parte di un Runjaic soffermatosi sui peccati di gioventù del gigante solo all’ennesimo errore, vale a dire l’espulsione col Genoa seguita al rosso di Venezia e agli errori capitali di Bergamo”. Gli errori di Tourè hanno pesantemente condizionato la squadra in termini di risultati.
Considerazioni che portano ad una conclusione: “Due metri e due misure, dunque, che possiamo ritrovare anche in altre gestioni; Sandi Lovric, ad esempio, ne ha giocate undici trovando la sostituzione attorno all’ora di gioco in ben cinque partite delle nove in cui è stato sostituito, mentre Zarraga non ha mai finito una p artita cominciata da titolare. Il tutto, mentre Jurgen Ekkelenkamp è stato tenuto con le briglie, gettato nella mischia sei volte dal 60′ in poi, visto come l’uomo della provvidenza, ma soprattutto capace di finire due partite cominciate (Lecce e Genoa). E si potrebbe continuare, con l’alternanza sulla fascia sinistra tra Zemura e Kamara, un vero e proprio ballottaggio, mentre a destra Ehizibue è partito sempre titolare, e poi sostituito cinque volte. Solo Jaka Bijol e Jesper Karlstrom sono stati i giocatori di movimento meno soggetti ai cambi. Troppo poco per ritrovarsi un’Udinese amalgamata”. 

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