Dal Belgio, dove già era stato svelato il nome del fondo americano in trattativa con l’Udinese, arriva il nome del tramite tra Gino Pozzo e Guggenheim Partners: Mogi Bayat. Il Messaggero Veneto traccia un profilo di questo personaggio: “Nato 50 anni fa nella Persia dello Scià, dopo la rivoluzione islamica si è spostato con la famiglia dall’attuale Iran all’estero, prima negli Usa, poi in Francia. Là cresce e diventa un uomo d’affari, prima nel mondo delle bevande come dirigente della “Sunnyland France”, poi una ventina di anni fa sposta il mirino sul calcio, in Belgio, diventando prima il manager dello Charleroi, dove il fratello Mehdi diventa presidente per intraprendere successivamente la scalata a numero uno della federcalcio locale. Poi Mogi Bayat si trasforma in broker – un intermediario più che un procuratore vero e proprio – sul mercato dei giocatori. Vi dice qualcosa il nome di Lukasz Teodorczyk? Sì, il fragile “Teo” passato dall’Anderlecht all’Udinese nel 2018. Roba sua.
I legami con Gino Pozzo non si esauriscono con questo nome, naturalmente. Il prestigioso quotidiano inglese “The Guardian”, ha descritto il rapporto in un approfondimento di un anno e mezzo fa, citando l’agente di calciatori Daniel Kimoni: «Per molto tempo ho avuto l’impressione che Mogi fosse il direttore sportivo del Watford. Pozzo andava e veniva durante il giorno, lasciando che facesse quello che voleva»”.
Fortemente legato ai Pozzo, dovrebbe essere lui l’uomo che traghetterà il fondo in Friuli. “Tutto porta a far credere, infatti, che abbia un ruolo chiave con Guggenhaim Partners, in particolare nel passaggio di consegne che dovrebbe prevedere la permanenza di Gino Pozzo al timone della gestione sportiva del club, per la gioia del padre Gianpaolo che recentemente ha auspicato un affare con sua famiglia nel ruolo di garante, sulla scorta di quanto fatto a Bergamo dai Percassi con l’Atalanta.
Qui l’attuale proprietà vorrebbe determinare le scelte per un po’, sbrogliando la matassa delle proprietà di quelli che una volta si chiamavano cartellini tra Udinese e Watford. Non solo: sta lavorando per cedere due big, Lorenzo Lucca e Jaka Bijol, e tenersi il terzo, Oumar Solet, da monetizzare il prossimo anno, tanto che c’è l’accordo per il prolungamento del contratto del difensore francese. Per tutto questo c’è bisogno di tempo, anche se la permanenza in condominio con gli americani (al 20% si era vociferato) prevederebbe comunque una scadenza, il 2027.
Il ceo Mark Walter dirà di sì a questa struttura, con Mogi Bayat nelle vesti uomo di raccordo, pur dovendo sborsare subito 184,7 milioni di euro, secondo le fonti belghe? È questo il punto di domanda quanto mai attuale, considerando che gli americani sono più per i big data , gli algoritmi che devono soppiantare le vecchie reti di rapporti, amicizie e clientele anche nel calcio”.
Messaggero Veneto: L’uomo del fondo
Mogi Bayat, manager e procuratore, è il tramite tra Gino Pozzo e gli americani. La voce ancora dal Belgio, dove ha operato per anni: ora è nell'orbita del Watford
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