Il mercato si prende la scena e valutazioni sono già in corso. Si guarda al reparto d’attacco e, nello specifico, il Messaggero Veneto aggiorna sulla situazione di Florian Thauvin, arrivato a gennaio come rinforzo dopo l’infortunio di Deulofeu. Il francese non ha convinto. “Soprattutto per caratteristiche tecniche” scrive il quotidiano, spiegando che: “serviva una punta di raccordo, mentre Andrea Sottil, dopo un lungo rodaggio dettato dai ritmi messicani (che, dopo due anni oltre l’oceano, avevano tolto a Thauvin una buona dose di intensità), si è ritrovato tra le mani un trequartista, senza più grande feeling con il gol. Morale della favola, in 16 presenze (4 da titolare) e 541 minuti di gioco”.
Nemmeno Thauvin è soddisfatto della sua esperienza in Friuli e, secondo L’Equipe, avrebbe contattato il presidente del Montpellier per offrirsi. Dopo sette anni al Marsiglia, tornerebbe volentieri da quelle parti e sarebbe disposto a rinunciare ai due anni di contratto con l’Udinese. Insomma, “il francese è disposto a stracciare il contratto e salutare per tornare in patria, ma da parte sua l’Udinese deve fare i conti con il fisco, considerando che l’accordo dello scorso gennaio è stato fatto sfruttando il Decreto Crescita, in soldoni delle agevolazioni che permettono di ridurre il lordo di uno stipendio di un giocatore che guadagna almeno un milione di euro a patto che l’accordo sia per lo meno biennale. Uscire da un contratto simile comporterebbe il versamento delle tasse per intero, calcolando gli stipendi già versati. In mezza stagione circa mezzo milione di differenza, soldi che l’Udinese non vorrebbe perdere”.
Con anche Beto sul mercato, è aperto il casting per gli attaccanti, tenendo presente che non ci sono più slot per extracomunitari dopo gli arrivi di Zemura e Brenner. Quindi non trovano conferme le voci su Patson Daka, che potrebbe semmai finire al Watford. Nomi ‘buoni’ potrebbero essere quelli dell’ex Inter e Lazio Keita Balde e del georgiano con passaporto francese Georges Mikautadze.
