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Messaggero Veneto: il viaggio sulla vetta

Malecki, il vice di Runjaic, spiega come sta lavorando l'Udinese prima in classifica. "Quello che sta accadendo adesso ha superato anche le nostre aspettative"
Monica Tosolini

Udinese capolista. Una sorpresa che Przemyslaw Malecki, il vice di Mister Kosta Runjaic, ha raccontato in un’intervista rilasciata al sito internet di “Tvp Sport” e che il Messaggero Veneto ha ripreso.
Parte dall’inizio di questa sua storia friulana: “Arrivando all’Udinese eravamo convinti, che la squadra potesse crescere, ma ciò che sta accadendo ha superato anche le nostre aspettative. Siamo soddisfatti, ma teniamo bene i piedi per terra. Quando abbiamo iniziato il nostro lavoro a Udine, abbiamo analizzato la scorsa stagione. La squadra subiva reti nelle fasi finali di molti incontri, così aveva perso molti punti. Ora abbiamo invertito la tendenza. È solo la quarta giornata, c’è molto lavoro da fare per cambiare la squadra che nel precedente torneo si è salvata soltanto all’ultimo turno“.
Spiega che “Abbiamo migliorato la fase difensiva, siamo più attivi, aggressivi, a volte utilizziamo il pressing alto, in precedenza l’Udinese aspettava l’avversario, adesso, nel limite delle possibilità, proviamo a giocare più alti. Nei precedenti incontri, dominava la squadra rivale, adesso col tempo proviamo a mantenere il possesso palla e a iniziare l’azione. La gara di lunedì riflette questo, su cosa stiamo lavorando. L’obiettivo è che l’Udinese non lotti per la salvezza sino all’ultima giornata“.
Racconta di come gli è arrivata la chiamata, dopo che l’Udinese ha scelto Runjaic: “Dopo il suo esonero ero rimasto al Legia, lavoravo nello staff di Gonçalo Feio (il successore di Runjaic, ndr ), ma con Kosta ero sempre in contatto. A stagione finita mi ha chiamato dicendomi che sarebbe potuta arrivare una super offerta. Dopo un po’ svelò i particolari. Quando sentii che riguardava l’Udinese e la Serie A, mi tremarono le gambe per l’emozione. Analizzai con mia moglie pro e contro. Da molti altri posti di lavoro è più facile dire addio rispetto al Legia. Decidemmo, tuttavia, di andare a realizzare i nostri sogni. Il club capii – continua Malecki – che a un giovane allenatore polacco era stata data una chance che non sarebbe potuta più tornare. E questo rappresenta anche un riconoscimento per il Legia. Kosta disse che la decisione più difficile la presi passando da Poznan a Varsavia, quindi non c’era niente di cui aver paura“.

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