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Messaggero Veneto: Il Governo ferma lo sport fino al 3 aprile

Giovanni Malagò ha scelto di intervenire con fermezza per mettere la parola fine a tutte le beghe con conseguenti scelte assurde che finora hanno condizionato il mondo pallonaro
Monica Tosolini

Giovanni Malagò ha scelto di intervenire con fermezza per mettere la parola fine a tutte le beghe con conseguenti scelte assurde che finora hanno condizionato il mondo pallonaro e ieri ha giocato d’anticipo rispetto alla riunione straordinaria del Consiglio Federale, già preannunciata per tempo. Con l’appoggio di tutte le federazioni e soprattutto del Governo, ha ottenuto lo stop anche allo sport, al calcio in particolare. Il Messaggero Veneto rivela quanto accaduto ieri: “Giovanni Malagò, ha voluto una regia unica per impedire che le varie federazioni “viaggiassero” su binari diversi di fronte a un problema che riguarda tutti gli sportivi e tutti gli avvenimenti, anche se nel comunicato diramato dopo il summit nella Sala Giunta del palazzo del Coni di Roma, c’è un’eccezione: la decisione di fermare lo sport «non riguarda le competizioni internazionali», quindi anche quelle dell’Uefa, in poche parole le coppe nel calcio.

Uno spiraglio nella quale avrebbe voluto infilarsi anche la Lega di serie A che ieri ha mandato in scena ben due Consigli in conference call ai quali ha partecipato Stefano Campoccia, vicepresidente dell’Udinese, oltre a Luca Percassi dell’Atalanta, Paolo Scaroni del Milan e Alessandro Antonello dell’Inter. A questi bisogna aggiungere i rappresentanti che, con il presidente Paolo Dal Pino, hanno diritto a partecipare al Consiglio federale, ovvero il numero uno della Lazio Claudio Lotito e l’ad dell’Inter Beppe Marotta: al presidente Figc Gabriele Gravina avevano fatto sapere ieri che avrebbero votato contro lo stop al campionato.Una mossa obbligata dal punto di vista del proseguimento della stagione, visto che, schiacciata dagli Europei per nazionali programmati per giugno, la Lega serie A non può andare oltre il 24 maggio e ormai tutte le altre date per possibili recuperi sono occupate. Cavalcando la possibilità che cinque club debbano comunque allenarsi per le competizioni Uefa (Juventus, Atalanta e Napoli per la Champions, Inter e Roma per l’Europa League), i rappresentanti dei club volevano proseguire a porte chiuse, chiedendo la nomina di un consulente del Governo, un consulente scientifico come avviene in Inghilterra per la Premier League. La soluzione secondo la Lega serie A? Ancora meno accreditati negli stadi, arbitri e collaboratori trasportati su mezzi riservati negli impianti, controlli medici rigidissimi per i tesserati. Tutte misure che non hanno fatto presa sul ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora…Ma in definitiva, di fronte all’impossibilità di chiudere regolarmente il campionato, proprio il “timbro” del Governo era che desiderava la Lega serie A per non rischiare di perdere altri soldi. Quelli messi in preventivo con le partite a porte chiuse sono nulla davanti a una possibile causa per risarcimento danni che potrebbe essere promossa dalle televisioni, Sky e Dazn, per dei diritti tv “sul nulla” che costano complessivamente 973,3 milioni a stagione.”.

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