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Messaggero Veneto: Abbonamenti per stadio e tv, anche i tifosi ora ci perdono

Con il calcio fermo, a rimetterci sono anche i tifosi. Sia quelli abbonati alle partite allo stadio sia quelli che si guardano le gare grazie alla pay tv.
Monica Tosolini

Con il calcio fermo, a rimetterci sono anche i tifosi. Sia quelli abbonati alle partite allo stadio sia quelli che si guardano le gare grazie alla pay tv. I primi sono in attesa di sapere se e come verranno rimborsati delle gare non viste (a partire da Udinese-Fiorentina disputata a porte chiuse), i secondi hanno pagato a prezzo caro abbonamenti per gare che non si giocano. Per loro Sky ha provvisoriamente offerto la soluzione di accedere a contenuti non compresi nell’offerta che hanno sottoscritto (come Cinema e Famiglia) fino al 3 aprile. Una idea che, riferisce il Messaggero Veneto, pare non avere molta presa, “anche perché questa proposta non è attivabile per chi ha l’abbonamento Sky sul digitale terrestre, né accontenta chi ha già l’abbonamento per poter vedere tutti i pacchetti, che continuano a pagare a prezzo intero.Diverso il discorso per Dazn, che non ha proposte alternative, ma che permette di mettere in “pausa” l’abbonamento per buona parte dei propri utenti, mentre Eurosport Player propone un mese extra sui contenuti senza costi aggiuntivi (dal 20 marzo). Per gli utenti di Now Tv, invece, c’è la possibilità di pagare il solo ticket per lo Sport (a 29,90 euro) e godere gratis a tempo indeterminato dei contenuti di Cinema, Serie tv e Intrattenimento”.

In molti pensano a chiedere il rimborso, ma è chiaro che sia necessario anche attendere di vedere come evolverà la situazione. ” Intanto, si stanno attivando le associazioni di difesa dei consumatori, come Federconsumatori: «È opportuno che le emittenti propongano soluzioni compensative, ad esempio consentendo ai clienti coinvolti di recuperare le settimane pagate e non fruite e prolungando quindi la validità degli abbonamenti stessi per un periodo pari a quello dell’interruzione delle competizioni». Il Codacons, invece, aveva già rivolto nei primi giorni di marzo un appello alla Lega calcio e alle società sportive, chiedendo «l’apertura di un tavolo, finalizzato a valutare la situazione attuale e adottare le necessarie misure a tutela degli utenti»”.

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