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La Gazzetta dello sport: Lucca, nessun limite. “Udinese l’ideale per dare l’assalto alla Nazionale”

L'attaccante bianconero: "Sono padrone del mio destino"
Monica Tosolini

Giovedì scorso era a San Siro con l’Italia di Spalletti, domenica ci torna con la sua Udinese. Lorenzo Lucca ha raccontato il suo momento magico alla Gazzetta dello sport, partendo proprio dall’esperienza in Nazionale che gli ha dato la carica per rituffarsi subito nel campionato: in testa c’è già l’Inter.
Nel gruppo azzurro si trova molto bene con Ricci, di Pisa, la città in cui anche lui è nato; ed è amico da sempre di Moise Kean, con cui da piccolo ha giocato nel Torino. Per rimanere nel gruppo azzurro sa bene che deve migliorarsi e crescere nel suo club, l’Udinese, la prima squadra a dargli fiducia dopo la stagione all’Ajax.
In bianconero ha raggiunto quota 10 reti, ma non si pone obiettivi: “Porseli diventerebbe un limite mentale. Non parlo di obiettivi. Ragiono partita dopo partita, gol dopo gol”.
L’Udinese ci tiene a fare bella figura a San Siro: “Arriveremo carichi, abbiamo dimostrato che nelle partite importanti diamo qualcosa in più, contro le piccole meno. Io ho tanta fame. Se non hai fame non arrivi da nessuna parte. Dobbiamo cercare di andare più avanti possibile. Qui c’è un gruppo forte, con gente di personalità“.
Il caso di Lecce è alle spalle: “Ho pagato la cena alla squadra, siamo andati a 20 minuti da Udine. Ho pagato, ma non c’è più bisogno di parlarne. E’ stata ingigantita“.
Per quanto riguarda i compagni: “Thauvin è molto forte, ci dà una grossa mano. Sanchez mi dà tanti consigli. Ci parlo molto anche perchè conosco lo spagnolo e frequento tutti i compagni che lo parlano. Solet è forte, ma con me fa fatica. Ha tanta tecnica e molta stima di se stesso. In questo lavoro la mentalità fa il 90%. Iker Bravo ha tecnica e personalità, può essere il futuro dell’Udinese“.
In campionato ora ci sono Inter, Genoa, Milan e Torino: “Abbiamo alcuni scontri diretti in casa, anche con Bologna e Fiorentina. E noi in casa siamo forti”.
Sul futuro: all’estero o in Italia? “Non fa differenza. Sono cresciuto a livello fisico, tecnico e mentale. All’estero vedo più gol, la serie A è difficile ma è una sfida che mi dà adrenalina. Sono padrone del mio destino“.

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