In una chiacchierata con il collega del Messaggero Veneto Massimo Meroi, Francesco Guidolin commenta questo campionato che definisce ‘equilibrato’: “Equilibrio è sinonimo di fascino e spettacolo. Il discorso vale per la testa della classifica ma anche per la coda”.
Anche questa stagione è condizionata dal Covid: “Mi metto nei panni dei miei colleghi e penso che non deve essere facile preparare una partita per una settimana e poi a poche ore dal via ritrovarsi senza tre-quatto giocatori risultati positivi”.
La sua favorita? “Ho indicato la Juventus dall’inizio e non cambio idea anche se le altre sono tutte lì e ci proveranno, a cominciare dal Milan”.
Sassuolo, Verona e Benevento. Qual è la vera rivelazione di questa prima parte di stagione? “Il Benevento oltre a fare risultati gioca bene. Il Sassuolo me lo aspettavo ancora prima a lottare per la zona Europa: società potente, budget importante, pressioni zero. Il Verona si sta ripetendo e non è semplice, ma la sorpresa è il Benevento”.
Non c’è una squadra che si è fatta staccare dal gruppo di quelle che lotteranno per salvarsi. “C’è grande equilibrio e questo significa che alla lunga potrebbero venire coinvolte squadre che a inizio stagione pensavano di lottare per altri obiettivi”.
Si riferisce anche all’Udinese? “Non credo. Gotti è un bravo allenatore, la rosa è competitiva, peccato che qualche infortunio di troppo la stia penalizzando”.
Su tutti quelli di Nuytinck e Pussetto. “L’argentino è l’attaccante che mi piace di più. Mi dispiace molto che la sua stagione sia finita qui”.
A Udine è tornato uno dei suoi allievi, Pereyra. “Sta facendo bene, del resto a 30 anni (ieri il compleanno, auguri ndr) è nel pieno della maturità. È un ragazzo al quale mi sento legato e al quale spero di aver dato qualcosa per intraprendere la sua carriera europea. Mi fa piacere vedere che lui e altri ragazzi come Zielinski e Bruno Fernandes si siano ritagliato uno spazio da protagonisti ad alto livello”.
Zielinski significa Napoli, prossimo avversario domenica a Udine. “La squadra di Gattuso gioca bene, difetta un po’ nella finalizzazione. Forse sta pagando le assenze di Mertens e Osimhen”.
Che partita dobbiamo aspettarci al Friuli? “Difficile per entrambe. Sono due squadre che attuano moduli diversi. Una delle caratteristiche dell’Udinese è quella di aspettare l’avversario, ma senza mai rinunciare a ripartire sia in velocità che con una manovra articolata”.