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Gazzetta dello sport, Zico: A Udine ormai non si investe più, si allevano solo ragazzi da rivendere

Zico, che la Gazzetta dello sport definisce 'eroe dei tre mondi', è stato intervistato dalla rosea.
Monica Tosolini

Zico, che la Gazzetta dello sport definisce ‘eroe dei tre mondi’, è stato intervistato dalla rosea. Ha parlato a 360 gradi, toccando molti argomenti e partendo, ovviamente, dal coronavirus. E, a proposito dell’Udinese, ha riconosciuto un trend completamente diverso da quando c’era lui.”Purtroppo la preoccupazione ormai a Udine non è più, come ai miei tempi, di fare una squadra competitiva. La testa della dirigenza è al calcio inglese, a Udine non si investe più, lo si fa a Watford e a Udine s’allevano solo ragazzi da rivendere“.

Racconta: “Ora, a 67 anni, me ne sto bello a casa, sono una categoria a rischio… Mi dispiace tanto per quel che sta succedendo nella mia Italia. Ho parlato col mio amico Causio e mi ha spiegato la situazione che state vivendo. È il momento di rimanere a casa. Anche qui abbiamo preso esempio dall’Italia, e si sono convinti a procedere con l’isolamento, a rispettare le norme igieniche, negozi chiusi tranne alimentari e farmacie, a non far uscire i più vecchi come me… Peccato, volevo godermi il Brasileirao”.

Sì, il torneo brasiliano doveva partire il 3 maggio. È un brutto periodo, ma per distrarsi le va di parlare di futebol?  “Per divertirmi dal Giappone di solito seguo col satellite il calcio italiano e la Champions. Anche se a volte il problema da lì è l’orario, di notte, alle 4, ma spesso registro le gare e le vedo il giorno dopo. Qui in Brasile invece guardavo di tutto”.

Lei per 20 anni è stato pure allenatore: oggi chi le piace? “Molto Guardiola e Klopp, ma anche Mourinho, Sarri, Simeone… Ce ne sono tanti forti in Europa. Poi bisogna vedere che giocatori hanno, che qualità”.

Ma quale calcio preferisce? “Come giocano le squadre di Guardiola, Klopp e Sarri, che praticano un gioco più offensivo, per segnare, e prendono gente di alta qualità. Ma altri vincono in diversi modi e li rispetto comunque. Perché poi magari cambi i tecnici e gli stessi giocatori non funzionano allo stesso modo”.

Ha citato tutti tecnici da Champions: pur con l’incognita ripresa, quali club vede favoriti per l’Europa? “Un mese fa avrei detto il Liverpool… Ma è calato di colpo ed è stato eliminato. E ora l’Atletico di Simeone si candida: quando batti la favorita, e campione in carica, puoi arrivare fino in fondo, acquisti forza e consapevolezza. Poi credo che il City e Guardiola siano i numeri uno”.

E le italiane? “Dico Atalanta, che sta esprimendo un gioco bellissimo, un collettivo molto forte… La vedo anche in finale. Sì, perché batterla in casa a Bergamo è difficilissimo e il City se n’è accorto”.

Il nuovo Zico, Neymar, è al livello suo, di Messi e CR7? “Mah, oggi non ci sono più i n. 10 di una volta. Ney mi piace molto, il suo modo di giocare è incredibile. Però bisogna essere più professionisti come Ronaldo e Messi, che vivono per il calcio. Ney ha troppi pensieri che lo distraggono. Gli ho parlato di recente, gli ho chiesto di essere più professionista: ha 28 anni ormai e al Psg c’è una bella squadra, possono vincere la Champions. Dipenderà dalla sua qualità per tutto il torneo, non per solo un match. Ora Ney ha più esperienza e maturità”.

Segue sempre la Serie A? “Certo. Ha avuto un po’ di difficoltà negli ultimi anni a esprimere talenti, specie in attacco, ma è sempre l’Italia. Sta migliorando, ha perso i grandi nomi, finiti in Inghilterra, Spagna e anche in Germania. Così i giovani non imparano, non hanno esempi. Quando c’eravamo noi, io, Platini, Maradona, sono cresciuti Del Piero, Baggio o Totti”.

Della sua Udinese che pensa? “Purtroppo la preoccupazione ormai a Udine non è più, come ai miei tempi, di fare una squadra competitiva. La testa della dirigenza è al calcio inglese, a Udine non si investe più, lo si fa a Watford e a Udine s’allevano solo ragazzi da rivendere“.

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