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Gazzetta dello sport: Torna lo sport

Il calcio deve ancora attendere. Il 4 maggio potranno ripartire gli sport individuali, non Ronaldo & c.
Monica Tosolini

Il calcio deve ancora attendere. Il 4 maggio potranno ripartire gli sport individuali, non Ronaldo & c. La Gazzetta dello sport riassume così una giornata che definisce ‘intensa e ricca di colpi di scena’. “Il comitato tecnico-scientifico, suggeritore del governo in tutta la fase della tragica emergenza coronavirus, ha spinto parecchio sul freno. Pure nel calcio. Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora ha detto esplicitamente che per gli scienziati il protocollo predisposto dalla Federcalcio «non è ancora sufficiente» e saranno necessari degli «approfondimenti»”.

Per il calcio c’è una data, il 18 maggio, in cui si potrebbe ripartire; ma è da stabilire ‘come’. “Non si sa se i calciatori potranno allenarsi senza limitazioni o rispettando ancora la distanza. Da lunedì prossimo i giocatori potranno correre nei parchi e nelle ville (occhio agli assembramenti), ma non nei centri sportivi delle squadre che rimarranno chiusi. C’è in questa circostanza un po’ paradossale un elemento anche simbolico: in questo momento bisogna affrontare la fase 2 con la massima cautela. Il rischio di una nuova ondata di contagi è grande, il Paese ha bisogno di evitare di pensare a un «liberi tutti» generalizzato. Non è escluso che la prudenza sulla riapertura del calcio, seppure con la formula soft degli allenamenti individuali, possa essere figlia della necessità di dare questi segnali”.

Spadafora ha denunciato pressioni da parte di alcuni presidenti per la ripresa. Nella scelta annunciata da Conte, assicura però, non c’è volontà di penalizzare il calcio. Sta di fatto che la A chiedeva certezze sulla possibilità di portare a termine il campionato, certezze che non sono arrivate, anzi. “Il rischio è quello di uno stillicidio quotidiano, un tira e molla di prese di posizione che non arrivano mai al traguardo di una decisione. Insomma, un replay di quanto già si era verificato in occasione dell’interruzione del campionato. Il mondo del calcio, questo si è capito, vuole che sia il governo a dire l’eventuale basta”.

Intanto il tempo stringe: per portare a termine il campionato il 2 agosto, la data della ripresa del campionato del 14 giugno è già troppo in là…”Sempreché, naturalmente, si voglia andare fino in fondo con il format tradizionale. Potrebbero così tornare i playoff. Consentirebbero di prendere altro tempo, magari basterebbe un mese di attività (luglio) con un Paese, speriamo, con un altro stato d’animo. Capace di comprendere meglio una ripartenza che oggi, stando un po’ a tutti i sondaggi, gli italiani in maggioranza non vogliono. Ciò che va sicuramente evitato è una sorta di interminabile conto alla rovescia sul riavvio della macchina calcio. La pandemia se ne infischia del pallone, è lei che dà i tempi. Ma bisognerà pure a un certo punto tirare una linea. E prendere una decisione. Che comunque, è inevitabile, scontenterà qualcuno”.

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