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Gazzetta dello sport: Serie A all’esame Figc

Premier e Serie A a confronto sulla Gazzetta dello sport
Monica Tosolini

In vista del Consiglio Federale di domani, in cui si dovrà decidere la formula per fissare la classifica in caso di nuovo stop del campionato, la Gazzetta dello sport propone un confronto tra la situazione del calcio in Inghilterra, dove si gioca il campionato maggiormente seguito, e quella in Italia.

Nel Paese d’oltremanica il campionato è un’organizzazione autonoma di 20 società che non hanno vincoli e obblighi di condividere i propri guadagni. Un circolo esclusivo che si gestisce indipendentemente anche su molto altro. In Italia i campionati restano all’interno della Federazione, la Figc, che controlla e coordina le leghe che poi organizzano i tornei professionistici (e non). Ma da statuto è la Federazione la prima a occuparsi della «determinazione dell’ordinamento e delle formule dei campionati» e «dei requisiti e dei criteri di promozione, di retrocessione e di iscrizione ai campionati, attraverso l’istituzione di sistemi di controllo dei requisiti organizzativi, funzionali, economico-gestionali e di equilibrio finanziario delle società».

In un contesto simile, tornando a quanto accadrà domani, la Lega, spiega la Gazzetta dello sport, “esprime la volontà dei club della massima serie ma in Consiglio Federale ha solo 3 rappresentanti sui 21 totali: il Presidente Dal Pino, l’a.d. nerazzurro Marotta e il numero uno della Lazio, Lotito. Dovrà quindi portare la propria posizione al tavolo di discussione e poi confidare nel voto condiviso degli altri partecipanti. I club della Premier non avrebbero di questi problemi: si autoregolamentano. Qualsiasi decisione ha origine nell’assemblea stessa delle società: con 14 voti sui 20 complessivi, ogni delibera diventa immediatamente effettiva. Succede se c’è da introdurre una novità normativa o da modificare una disposizione ritenuta superata. E’ stata la Premier stessa, e non la Football Association, a votare per i cinque cambi a partita. Restano di competenza stretta delle società tutte le scelte collegate ai format dei tornei, così come alla sicurezza negli stadi, e a tutto ciò che può essere riconnesso all’evento sportivo”.

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