Piove sul bagnato in casa Salernitana, alle prese con i noti problemi societari. A fermare la squadra campana ci si mette anche il Covid. Nella serata di ieri sono emersi tre casi e la partenza della squadra è stata bloccata dall’Asl. La Gazzetta dello sport riassume anche quelli che possono essere stati i più recenti contatti tra i componenti della squadra: “La Salernitana aveva già attraversato l’incubo Covid in questa stagione con la positività del difensore albanese Frederic Veseli, reduce dagli impegni con la sua Nazionale. Anche Djuric ha saltato la trasferta di Firenze per rispettare la quarantena fiduciaria vista la positività di un suo familiare. Una certa preoccupazione riguarda il fatto che sabato la squadra abbia pranzato insieme per scambiarsi gli auguri in attesa dell’ultima partita del 2021, dopo la sconfitta contro l’Inter. Nella comitiva granata ci sono quattro calciatori che non si sono sottoposti al vaccino, ma il positivo, a quanto risulta non sarebbe fra questi. Fino a tarda sera si è quindi atteso l’esito dei nuovi esami. Decisivo ovviamente per l’orientamento della Asl e per la possibilità di trasferirsi regolarmente a Udine per l’ultimo impegno di campionato del 2021. Ci sono altri positivi e quindi si può parlare di un vero e proprio focolaio oppure si tratta di casi isolati? Una domanda che ha fatto rivivere al campionato le vicende di una stagione fa, quando le Asl di Napoli e di Torino avevano bloccato le partenze delle due squadre per le trasferte con Juve e Lazio, con tanto di diversi pronunciamenti della giustizia sportiva che avevano ribadito la prevalenza delle decisioni delle autorità sanitarie su tutti i protocolli sportivi”.
La situazione, però, è ben più complicata: “Ma il nuovo caso Salernitana ripropone anche il problema della «tenuta» del campionato nel momento in cui la curva epidemiologica torna a impennarsi. Certo non siamo di fronte a una situazione «inglese» con la Premier che addirittura si pone (per ora comunque ricacciato indietro) il dubbio sull’interruzione della stagione, ma è ovvio che è un momento di grande attenzione. La percentuale di calciatori vaccinati in Italia è superiore a quella inglese o tedesca, però è chiara la necessità di monitorare la diffusione del contagio. Necessità che si moltiplica nel momento in cui i calciatori stanno per partire per le vacanze”.
