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Gazzetta dello sport: Nuytinck, il muro olandese tutto stadio, video e Udinese

La Gazzetta dello sport oggi presenta Bram Nuytinck, colonna della retroguardia bianconera
Monica Tosolini

La Gazzetta dello sport oggi presenta Bram Nuytinck, colonna della retroguardia bianconera: con lui in campo l’Udinese ha perso solo contro la Roma e ha subito 9 gol in 12 gare. Ma soprattutto, corre pochissimi rischi. L’olandese racconta che “Ho fatto un anno di Giurisprudenza, ma volevo il calcio. Stavo bene nell’Anderlecht in Belgio, ho fatto le coppe europee per 5 anni, ma sognavo da sempre la Serie A e quando mi hanno chiamato da Udine non ho esitato. Per un difensore lo ritengo il miglior campionato”.

È vero che passa tante ore allo stadio? “Sono quasi sempre qui. Dal mattino. Se non c’è seduta, mi alleno da solo e la sera in casa faccio un po’ di cyclette. Devo essere pronto. Sto da solo, la mia ragazza non riesce a venire. Pensi che riguardo due volte la mia partita, prima da solo e poi la analizzo con un tecnico che sta in Olanda, Marten. Mi aiuta sulle cose da fare e da non rifare”.

Preferisce giocare al centro o a sinistra?  “Non fa differenza, in Belgio giocavo anche a destra. A sinistra entri di più nel campo con la palla. Al centro difendi di più. L’importante è capire dove c’è bisogno, è la testa che comanda”.

Dicono che lei assomigli a Stam. Forse perché, come lui, non ha i capelli… “Li ho persi 10 anni fa. Lui penso sia stato il più forte difensore olandese degli ultimi tempi”.

L’attaccante più duro da marcare? “Ibrahimovic. Troppo intelligente. Poi Lukaku, perché usa la fisicità”.

Cosa le piace di Udine? “Tutto. La società ha strutture eccellenti e non ti manca nulla. In città l’unica cosa che non ho ancora fatto è andare in bici come in Olanda. Il prosciutto è super, ma ho smesso di mangiare la carne da due anni. Mi aiuta a giocare meglio”.

Perché con Tudor male e con Gotti benissimo? “Con Tudor non parlavo, ho avuto 11 allenatori, con lui non c’era rapporto. Gotti è tranquillo, spiega bene, tiene lo stesso livello. Ci ha migliorati tutti e ora giochiamo bene la palla”.

Dove arriva l’Udinese? “Non lo so. Ma dobbiamo sempre tenere lo stesso livello. Già da domani a Genova”.

Ha preso il Covid. È stato male? “Solo un giorno, il problema è star lontano dagli affetti”.

A Udine fino al 2023? Felice? “Sì, perché qui la società vuole crescere”.

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