Mike Maignan non sarà cittadino onorario di Udine: il Consiglio comunale ha detto ‘no’. La Gazzetta dello sport riporta la notizia in questi termini: “A votare sono stati 38 consiglieri: 25 i favorevoli, 13 i contrari e 3 gli assenti. Non è bastato: perché la proposta venisse approvata era necessario raggiungere una quota “rafforzata”, ovvero la maggioranza dei tre quarti del consiglio comunale. In sostanza, servivano 31 voti favorevoli dell’Aula, ma ci si è fermati a 25: le trattative degli ultimi giorni, con la maggioranza a caccia di voti per raggiungere la soglia, non hanno portato i frutti desiderati. Di fatto, la vicenda vergognosa degli insulti razzisti subiti dal portiere rossonero — Maignan aveva lasciato il campo e l’arbitro Maresca aveva sospeso la partita per cinque minuti —, nel comune friulano ha deviato clamorosamente percorso: da caso di razzismo nello sport a caso politico”.
Il Milan non ha commentato la scelta, mentre lo ha fatto il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, che aveva promosso l’iniziativa: “Prendo atto con dispiacere che il centrodestra non è stato al nostro fianco in questo delicato momento. Si è persa l’occasione per dimostrare che la nostra città è unita e che si distanzia nettamente da quello che è accaduto, che non rappresenta minimamente la città. Né tanto meno i nostri tifosi”. De Toni ha insistito sulla logica di una proposta unitaria, non divisiva. “Il nostro intento era duplice: una forte presa di posizione, altamente simbolica, contro ogni tipo di discriminazione e allo stesso tempo la difesa della nostra città e dei nostri tifosi da accuse ingiuste. È stato deludente come la minoranza ne abbia fatto un tema di mero scontro politico, quasi campanilistico, alimentando divisioni e polemiche”. Il sindaco ha affondato il colpo anche sulle scelte antitetiche dei rappresentanti dell’opposizione udinese rispetto ai loro leader nazionali. “Molti ministri del Governo in carica, come Piantedosi, Abodi, Salvini, dello stesso colore dei consiglieri che oggi hanno votato contro, hanno tenuto una linea durissima contro gli insulti razzisti che si sono verificati allo stadio, auspicando un cambio nel modo di affrontare questi casi anche dal punto di vista operativo”.