La parola d’ordine per la ripresa della serie A rimane ‘prudenza’. E’ arrivato il permesso dal Governo per gli allenamenti di squadra dal 18 maggio, ma per rassicurazioni sulla ripresa del campionato bisogna attendere almeno un’altra settimana. Da qui ad allora ci sono ancora molti aspetti da valutare e diversi accordi da trovare nelle riunioni che si terranno quotidianamente tra tutti i protagonisti. La Gazzetta dello sport per riassumere la situazione riprende l’espressione di Damiano Tommasi sul fatto che si tratta di ‘scalare uno Zoncolan’. Ma il tappone è cominciato.
Dovrà essere riscritto il protocollo medico e quelli che erano pareri diventeranno obblighi per le società. Vediamo adesso cosa ne pensano calciatori, club, allenatori, arbitri esoprattutto i medici sociali, che il Cts ha investito della responsabilità per la gestione del gruppo.
Un aiutino prezioso potrebbe arrivare dalla Uefa, che potrebbe decidere di posticipare la data del 2 agosto come termine del campionato.
Restano comunque alcuni punti cruciali da risolvere tra i quali il discorso della responsabilità dei medici durante il raduno e i tempi del ritiro blindato, che i calciatori e tutti coloro che ne sono interessati difficilmente accetterebbero essere superiori alle due settimane.