Per la Gazzetta dello sport, Cagliari-Udinese è la sfida tra Joao Pedro e Beto. E parla così dei due: “La tecnica e la concretezza di Joao Pedro contro la velocità e lo strapotere fisico di Beto. Uno in Portogallo ha vissuto due esperienze (Vitoria Guimaraes ed Estoril), facendosi notare dal Cagliari, l’altro ci è nato (a Lisbona) e lì (alla Portimonense) si è fatto scoprire dallo scouting friulano. Nove reti Joao (più tre assist) che, visti i gol (18 due tornei fa e 16 in quello scorso) e la doppia cittadinanza, è finito nel mirino della Nazionale italiana che presto dovrebbe chiamarlo, 7 Beto che alla Nazionale portoghese non si è mai interessato, ma ora è più probabile che interessi lui a loro.
Se Joao, capitano del Cagliari, all’ottavo anno in rossoblù, è il vero simbolo di una squadra che ancora una volta lotta per uscire dalla zona retrocessione, Beto è il nome nuovo del torneo. Anche perché le sette marcature sono arrivate in 1159 minuti, distribuiti in 15 presenze. Il centravanti portoghese è diventato titolare fisso grazie a Luca Gotti alla sesta giornata. Da lì (Udinese-Fiorentina 0-1) la serie A gli ha messo gli occhi addosso. Ciò che colpisce è la progressione, la velocità, la fame, il fatto che vede sempre e comunque la porta. Lo dimostra la caparbietà con la quale si è «guadagnato» il gol col Milan. Beto fin qui ha tirato 15 volte nello specchio, 12 fuori, ha preso tre legni e qui batte Joao Pedro che di pali e traverse non ne ha colpiti. Ma il brasiliano, 29 anni, rispetto al giovane collega, 23, eccelle nelle verticalizzazioni e nei passaggi e pure nei recuperi”.
