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Gazzetta dello sport, Guidolin: Gotti-Di Carlo, mi fido

Per mister Francesco Guidolin quello tra Udinese e Vicenza è il derby del cuore.
Monica Tosolini

Per mister Francesco Guidolin quello tra Udinese e Vicenza è il derby del cuore. L’ex allenatore delle due squadre trivenete ha spiegato alla Gazzetta dello sport: “Per me è impossibile fare il tifoso, nei due club mi hanno trattato da re”.

Scrive la rosea: “Guidolin ha trascorso nove stagioni tra Udine (cinque) e Vicenza (quattro) seminando in ognuna delle piazze gioco, soddisfazioni, successi, crescita. Su tutte, la qualificazione in Champions League con l’Udinese e la conquista della Coppa Italia con il Vicenza.

Oggi sarà possibile tifare per lei? «Certamente no, non posso tifare. Sono stato trattato da re sia a Udine sia a Vicenza. Sono stato trattato da re dalle società e dai giocatori che ho allenato per cui il cuore non può avere una direzione oggi. Sento qualcosa di particolare dentro di me e vederle avversarie non mi concede la possibilità di scegliere da che parte stare».

Cosa rappresentano per lei? «Una parte consistente della mia vita e non solo professionale».

Se ci si ferma a osservare le rispettive partenze in campionato si nota un punto comune: entrambe sono in difficoltà… «La partenza non è stata quella che Gotti e Di Carlo si attendevano, però sono convinto che le qualità ci sono in entrambe le rose per raggiungere gli obiettivi che si sono prefissate. I club hanno affidato a buone mani le loro squadre».

Se dovesse estrarre una cartolina dal cassetto dei ricordi dell’Udinese? «Prenderei la qualificazione alla Champions League, la prima, nel 2011, storica. Fu decisivo il pareggio contro il Milan al termine di una cavalcata meravigliosa. Eravamo partiti male, un punto in cinque partite. Vede, può essere un buon indizio per Gotti. In quella occasione per festeggiare ballai come Boateng il “moonwalk”. Lui lo aveva fatto qualche giorno prima al Meazza per lo scudetto…».

Lei ricordava di essere partito male a Udine nella stagione della prima qualificazione Champions: cosa direbbe quindi oggi ai colleghi che guidano le “sue” squadre? «Urlerei “Forza Luca e Forza Mimmo!”. Sono bravi, meritano di lavorare anche se le prime giornate di campionato non hanno dato i risultati sperati. Bisogna avere la fortuna di godere di un po’ di tempo certe volte per sistemare qualche meccanismo. Sono legato a Udinese e Vicenza, Di Carlo è un mio “ragazzo” e conosco Gotti attraverso mio figlio Riccardo. Non posso fare altro che tifare per tutti».

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