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Gazzetta dello sport: Dybala, il gelo sulla festa

Il commento della Gazzetta dello sport è per lo più incentrato sulla situazione di Dybala
Monica Tosolini

Il commento della Gazzetta dello sport è per lo più incentrato sulla situazione di Dybala, la cui mancata esultanza in occasione del gol e lo sguardo rivolto nell’occasione in tribuna ai dirigenti sembra un messaggio alla società. E poi c’è anche un commento alla partita: “la Juve vince, sì, ma più che altro per manifesta inferiorità tecnica dell’avversario. Tiene palla (quasi 67%), ma c’è poco da vantarsene: a quella velocità, i contendenti te la lasciano volentieri e dicono “fai pure”. La tattica di Allegri oscilla tra un 4-2-3-1 più ortodosso, con Dybala trequartista centrale, e un 4-3-3 quando McKennie s’inserisce al centro e uno tra l’argentino e Kean si allarga. Il texano è l’elastico, ma sono piccole variazioni formali. La realtà è che la fase di smarcamento è povera come quella della pressione collettiva. Non c’è squadra che si affidi all’iniziativa privata più della Juve, ma così è davvero facile prenderle le misure. La manovra è barocca e, stringi stringi, oltre ai due gol c’è soltanto la gran punizione di Cuadrado a costringere Padelli alla parata. Nient’altro.

Udinese derelitta –  L’Udinese fa ancora meno. Soltanto Beto riesce ad andare al tiro, mentre Deulofeu gli svolazza attorno senza entrare nel match e, quando sembra sul punto di, Cioffi lo sostituisce. Forse il tecnico non è lucidissimo e un po’ in ritardo nei cambi, ma se c’è una squadra che sta pagando le complicazioni virali, non si allena, è in campo per miracolo, è l’Udinese che anche in mezzo si limita al compitino. Per sua fortuna ci sono Kulusevski e Kean a renderle tutto meno complicato. Lo svedese è l’ombra dell’ala contropiedista che aveva innescato un’asta al Parma: ieri zero alibi, era nel suo ruolo, a destra, ma ha reiterato amnesie e lentezze come Kean, lui almeno salvato dall’assist illuminante per Dybala. Il problema per l’azzurro è che la sua presenza in partita continua a essere fantomatica e naif. Ma Allegri legge bene i cambi nel secondo tempo: “Bernardevski” è molto più utile e dà intensità e doppia fase, Locatelli dà la sostanza che ad Arthur manca, De Sciglio a sinistra è decisamente la soluzione preferibile ad Alex Sandro (in panchina) e Pellegrini (buona partenza poi un po’ nel pallone)”.

Nelle pagelle, 5 all’Udinese perchè “le tante assenze sono sicuramente un alibi, ma la squadra fa troppo poco in fase offensiva. Senza idee e rinunciataria all’eccesso”.

CIOFFI 5 – Gli mancano troppi giocatori importanti perchè possa tenere testa alla Juventus come all’andata, però lui non fa nulla per scuotere la squadra: avrebbe potuto provare a cambiare prima.

ARSLAN IL MIGLIORE 6 – E’ l’unico che fin da subito prova a fare qualcosa per cambiare l’inerzia della partita. Fa filtro in mezzo e prova pure ad impostare, però predica troppo nel deserto. Almeno si distingue nel grigiore generale.

ZEEGELAAR IL PEGGIORE 5 – Inizia subito usando le maniere forti, soprattutto su Dybala. Alla fine si prende il giallo per una manata sull’argentino e conclude la serata lasciando colpevolmente De Sciglio libero di crossare sul 2-0.

PADELLI 6 – Una parata su Cuadrado, però non fa nulla per meritarsi l’insufficienza. La Juventus non lo sollecita troppo e sui due gol bianconeri le responsabilità sono di altri.

PEREZ 6 – Finchè in campo c’è Kean, ha vita facile perchè dalla sua parte si gioca poco e lui si limita a controllare. Nel finale un buon intervento in chiusura su Morata.

NUYTINCK 5,5 – Il peccato originale è il pallone di Kean diretto a Dybala in occasione dell’1-0 che non riesce a intercettare. Ci prova di testa, ma senza fortuna.

SOPPY 5,5 – All’inizio cerca di affondare dalla sua parte, mettendo in difficoltà Luca Pellegrini. Poi però fa saltare McKennie solo soletto nell’azione sul raddoppio.

WALACE 5,5 – Ha il compito di impostare. Prova a farlo come può, ma non trova grande collaborazione nel resto della squadra. Si spegne nel finale.

MAKENGO 5,5 – La partita si fa subito complicata per lui. Alterna momenti di luce e altri di buio, non dà mai la sensazione di essere dentro la partita.

UDOGIE 6 – Dalla sua parte vince il duello con Kulusevski. Prova a fare qualche sgroppata, ma senza troppa fortuna. Nulla più del compitino, ma non è una serata facile.

DEULOFEU 6 – Inizia piano, come un diesel. Poi però cresce. Fa ammonire Arthur, si inserisce tra le linee e prova a dare un po’ di imprevedibilità, però non basta.

BETO 5,5 – E’ l’unico che tira in porta, ma in tutte e due non fa tremare Szczesny. Al centro dell’attacco, da lui ci si aspetta qualcosa di più. 

PUSSETTO 6 – Quando entra porta vivacità e si fa vedere anche in zona gol,ma non incide granchè sulla partita. Cala come tutti dopo il raddoppio bianconero.

SUCCESS 6 – Entra nel finale e il tiro più pericoloso è il suo. Ci sarebbe piaciuto vederlo in campo un po’ di più, forse avrebbe potuto incidere maggiormente sulla gara.

JAJALO 5,5 – Cioffi lo manda in campo troppo tardi perchè possa fare qualcosa di concreto. Quindici minuti senza errori da matita rossa, ma pure senza squilli.

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