Non è stata una Dea da dieci, ma è stata una Dea che fa pensare positivo: se ormai vince anche quando rischia forte di perdere, come può porsi limiti? Ieri ha vinto con la mentalità, più che con il gioco, ribaltata nel giro di sei minuti scarsi, alla faccia anche di quella stanchezza che appanna un po’ la lucidità e contro la peggior avversaria possibile da affrontare con le gambe non freschissime”. La Gazzetta dello sport celebra l’Atalanta, ma riconosce anche che di fronte aveva “una grande Udinese. Che si è un po’ travestita da Atalanta, di sicuro facendo ciò che le riesce meglio: sporcare un gioco avversario già poco ispirato, sconnetterlo con una partita di grande intensità, aggressività, forza fisica e disponibilità a reggere gli uno contro uno, per dominare sulle seconde palle e capovolgere il campo appena possibile. Il tutto in un contesto tattico ideale per i suoi uomini: un centravanti boa (Davis) catapulta per tutte le ‘uscite’ in tandem con una seconda punta di qualità come Thauvin; due mezzali dinamiche e ‘ripartenti’ (Lovric e Payero) per riempire un centrocampo a tre che all’inizio ha messo sempre in difficoltà quello della Dea”. Alla fine, l’Udinese può rimproverarsi solo delle distrazioni sui due gol subiti, non della terza sconfitta di fila, sesta nelle ultime otto gare. Ora la squadra di Runjaic deve solo trovare un po’ di continuità e gol.
Nelle pagelle, 6,5 alla squadra e stesso voto a Runjaic: “Perfette tutte le scelte, a partire dal terzetto difensivo, come l’Udinese del primo tempo. Per 10′ prova pure con la doppia torre”.
Davis, trascinatore, il migliore 7: “per 45′ è mezza Udinese: fa tutto lui, compreso un gol sfiorato e uno annullato per spintarella su De Roon. Poi cala.
Gli altri voti:
OKOYE 6,5
GIANNETTI 6
BIJOL 6,5
TOURE’ 5,5
EHIZIBUE 6
LOVRIC 6
ZARRAGA 6
KARLSTROM 6
PAYERO 6,5
KAMARA 6,5
ZEMURA 6
THAUVIN 6,5
LUCCA 6
Gazzetta dello sport: Dea, che rischi con l’Udinese
Ma poi la ribalta ed è seconda. I nerazzurri sanno vincere anche non dominando: bastano sei minuti super
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