Gazzetta dello sport: Bravo tra Dio, Barça e tatuaggi “Tanti campioni sono partiti da qui”

Personalità. E’ la parola che Iker Bravo ha ripetuto più spesso durante l’intervista alla Gazzetta dello sport ed è anche la caratteristica che delinea il suo profilo: “Sono sicuro che diventerò un grande calciatore, da Premier League. Sto lavorando e l’Udinese è il club top per come ti tratta e le possibilità che ti dà“.
La fede è una parte importante di lui: “Credo molto in Dio, ho tatuato sulla spalla la faccia di Cristo“.
Racconta la sua storia, la sua crescita nel Barcellona, dove è arrivato già a 5 anni. A 16 anni ha scelto il Bayern Leverkusen, ma non è riuscito ad adattarsi fuori dal campo. Poi Real Madrid e quindi l’Udinese: “Mi è piaciuta la filosofia del club. E’ da 31 anni in serie A e questo dice molto. La città è tranquilla, la gente ti rispetta. Anche la mia ragazza Eugenia, che vive con me non lontano dal centro, si trova bene. Tanti calciatori sono arrivati in alto passando da qui. E io lavoro per questo“.
In merito al suo ruolo in campo, spiega che “posso fare la prima, la seconda punta, l’esterno sinistro. Preferisco giocare come ora, seconda punta”.
Di mister Runjaic dice che “E’ un allenatore che ha personalità, quel che serve. Chi non ha personalità, non può arrivare. Lui sa come direzionare un gruppo. Ogni giorno apprendo cose nuove. Mi chiede di giocare con personalità”.
La nuova Udinese, dice, “è forte, ha personalità, è un gruppo unito. C’è la qualità per fare bene. Non poniamo obiettivi e non parliamo di salvezza. Ragioniamo partita per partita, poi ad un certo punto vediamo”.
Rivela di non guardare molto calcio in tv, solo quello degli amici: “Lucca e Payero in Italia, Lamin, Fermin, Huijsen all’estero. Per me il calcio è questo e devo divertirmi col pallone. Come Lamine Yamal“.
Gli piacciono Lautaro e Dybala, ma si rivede in Totti, di cui ha visto tutte le giocate su YouTube.