Beto sta tornando. Lo dice la rete segnata contro il Lecce e lo conferma lui stesso alla Gazzetta dello sport a cui, nell’A tu per tu di oggi, racconta di come non gli sia pesato partire spesso dalla panchina in questa prima parte di campionato. Il portoghese spiega che “Io voglio giocare bene. E finora non stavo giocando bene, perché devo recuperare al meglio da quel fastidioso infortunio. Ora sto bene, mi sto sentendo il Beto di prima. Quindi non ho sofferto a non essere alcune volte tra i titolari perché quando vieni da un problema come il mio, l’ego non deve prevalere. E io non sono né Cristiano Ronaldo, né Messi. Sono solo Beto. Sono stati quattro mesi tosti”.
Alla ripresa potrebbe giocare accanto a Success, se Deulofeu non recupererà: “Ha un calcio diverso da tutti. Io aiuto lui, lui aiuta me. Ma è facile giocare con Isaac. E sicuramente dà buonissime palle. Ma questo non vuole dire che io non mi trovi bene con Gerard o con Nesto, anzi. Sono due attaccanti di grande valore”.
L’Udinese? “Noi siamo fortissimi, in questa squadra tutti hanno grande qualità. Io ne ho meno degli altri, ma ho il compito di buttarla dentro. La mia qualità migliore non è la velocità come sarebbe facile dire. Ma ci sono la testa, la voglia di imparare, di ascoltare gli altri, di allenarsi sempre al massimo per migliorare”.
E sul suo futuro: “Non ho mai pensato a un campionato che sia serie A, Premier o altro. Qui sto bene. Ma ho sempre desiderato di andare a giocare la Champions League. Così come ho vinto la scommessa con gli amici del Portogallo quando dissi che sarei diventato un calciatore, vorrei vincere pure questa”.