Il primo, fugace incontro di lunedì tra Lotito e Nani non ha dato esito positivo. Lazio e Udinese sono molto distanti in quanto a intesa sul valore del cartellino di Lazar Samardzic. Ma Lotito è solito provare e riprovare e sicuramente si farà avanti ancora. Al momento, scrive il Corriere dello sport: “La distanza tra domanda e offerta era già conosciuta, si misura in milioni ed è una misura ampia. L’Udinese aveva venduto il serbo all’Inter nell’agosto scorso, poi saltò tutto per via delle commissioni, della lite tra il papà-agente del centrocampista e l’intermediario che aveva chiuso tra i club. La cessione era stata accordata pagando un prestito oneroso di 4,5 milioni, coperto dall’Inter con il trasferimento di Fabbian all’Udinese, e un riscatto fissato a 16 milioni più bonus. Totale di 22,5 milioni. Quel prezzo è il prezzo giusto per strappare il sì di Pozzo. L’offerta di Lotito è quantificabile in circa 15 milioni più bonus, le contropartite offerte (Cancellieri, Basic o Akpa-Akpro) non interessano”.
Come detto, il presidente della Lazio tornerà alla carica, fiducioso in diversi fattori: “Lotito sa che in Italia non ci sono acquirenti per Samardzic a meno che non tramino nell’ombra. Un pericolo può essere il Fenerbahçe di Mourinho, ci sono voci che vogliono i turchi interessati al serbo. I conti non bisogna farli solo con Pozzo, anche con il giocatore e il papà-agente. Samardzic vorrebbe aspettare per valutare offerte provenienti dall’estero, in particolare dalla Premier. Lotito non mollerà, continuerà a battere la pista. Spera che non si scatenino aste. Il prezzo chiesto dall’Udinese con la formula “Inter” è pur sempre un prezzo alto. Se non lo riconoscerà nessuno, il club friulano sarà costretto a concedere uno sconto. Samardzic è destinato a partire e questo Lotito lo sa”.
Corsport: per Samardzic muro Udinese, Lotito riflette
Pozzo chiede la stessa cifra che aveva accettato dall’Inter: 22,5 milioni tra prestito e riscatto. La Lazio ne offre 15: parti ancora molto distanti
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