Zaniolo a Udine per rinascere. Lo racconta al Corriere dello sport, guardandosi indietro e puntando al futuro: “Sto molto bene, abbiamo trovato subito una stabilità con la mia compagna e mio figlio. Viviamo vicino al centro, è tutto molto piccolo e comodo e quindi sono felice”.
Calcio: la Nazionale è un obiettivo che passa per Udine. Al momento, rivela, Gattuso «Non l’ho sentito, ma ho letto e ascoltato le sue parole. Quando parla di porte aperte a tutti mi fa piacere, sono contento, se uno lo merita sul campo è giusto che vada in Nazionale. È il livello massimo a cui ambire».
Per riconquistare il posto cosa deve fare?«Qui c’è tutto per fare bene, la società ti dimostra che è con te e ti mette nelle condizioni di rendere al meglio. E poi l’Udinese ha una squadra importante: ci possiamo divertire ed essere la sorpresa».
Udine come ultima chance per riprendersi quello che ha lasciato per strada: la vive anche così? «Sono diverso, sono una persona matura che sa quello che vuole e che può dare. Ci sto mettendo tutto me stesso con la massima umiltà e penso che seguendo l’allenatore, fidatevi, bravissimo, potremo fare bene. Il gruppo è forte. Atta ha delle qualità importantissime, e poi Solet e Kristensen, Davis, Kallstrom che è un grande capitano e Zanoli. Ci capiamo bene in italiano e inglese, io lo parlo fluentemente e si è creata un’alchimia positiva».
A fine stagione sarà felice se…«Voglio tornare a divertirmi giocando a calcio, tutta una parte che in questi anni mi è mancata».
Ha anche importanti obiettivi extracalcistici, giusto?«Il matrimonio, non il prossimo giugno, nel 2027. Vogliamo fare le cose con calma perché abbiamo deciso così».
Il tempo del gossip è finito. «Come tutte le fasi della vita, si devono provare le cose per capirle. Sono state tappe che, come ho detto, alla fine mi hanno portato ad essere quello che sono ora. Si cresce: passano gli anni, le priorità diventano altre».
Dobbiamo crederle? «Do un valore concreto agli affetti. Centurio, mio nonno, mi ha portato sempre al campo e mi ha visto tirare i primi calci al pallone, è vita per me. Mio padre rappresenta l’esempio. E poi Tommaso… Mio figlio, il mio tutto. Tifa Udinese, naturalmente, il pallone gli piace, l’abbiamo iscritto alla scuola calcio e ci va contento il lunedì e il giovedì. Tira col destro, non è mancino, ma si diverte tanto. Forse io iniziai addirittura prima: a tre anni prendevo a calci tutto quello che mi passava intorno. E poi Francesca, Benedetta, Sara. Francesca è l’amore materno, mia sorella minore Benedetta rappresenta la protezione, Sara è la mia vita».
“I compagni del Galatasaray lo vogliono a Istanbul”.«Questo è vero, si era creato un bel legame con Torreira e Icardi. Ragazzi e giocatori spettacolari».
“Zaniolo ha confidato agli amici di essersi pentito della sfrenata esultanza con l’Atalanta contro la Roma ”.
«È stata una reazione dovuta al momento che stavo attraversando: giocavo poco, quel gol per me era una liberazione, tornando indietro non esulterei più così. Chiedo scusa a chi si è sentito offeso».
Amici nel mondo del calcio? «Carnesecchi. E Kean, ci conosciamo da più di quindici anni, non siamo più quelli dei ritardi ingiustificati. E Luca Ranieri: cresciuti insieme nella stessa scuola, ritrovati a Firenze».
Ci sono momenti che vanno colti. «È il senso di questa mia avventura».
Corriere dello sport: Zaniolo, mi sono rifatto la vita
A 26 anni prova a togliersi di dosso una serie di etichette negative e a fare chiarezza su alcuni episodi che hanno condizionato la sua carriera
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