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Corriere dello sport: Mezzogiorno di fuoco, tutti in call da Spadafora

Il calcio che vuole ripartire oggi vive una giornata importante, un mezzogiorno di fuoco, visto che l'appuntamento con il Governo è a quell'ora.
Monica Tosolini

Il calcio che vuole ripartire oggi vive una giornata importante, un mezzogiorno di fuoco, visto che l’appuntamento con il Governo è a quell’ora. Il ministro dello sport ha già invitato alla cautela: la situazione generale del coronavirus non permette di fissare date certe. La speranza, scrive il Corriere dello sport, è quella di avere qualche certezza in più rispetto alla data del 4 maggio per la ripresa degli allenamenti. Ma i club di serie A vorrebbero anche avere indicazioni sul ritorno in campo per le partite. Convocare i giocatori per gli allenamenti significa pagarli; ma se poi non si giocasse, oltre al danno si aggiungerebbe anche la beffa.

Ci sono ancora due importanti nodi da sciogliere: quello sul protocollo medico-scientifico, in merito al quale sono già emersi dubbi soprattutto su chi si prenderà la responsabilità se saltasse fuori un nuovo ‘positivo’; e sui contratti dei calciatori in scadenza il 30 giugno che non possono più essere modificati, per cui un giocatore potrebbe rifiutarsi di giocare dopo quella data o una società potrebbe richiamare indietro un suo tesserato.

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