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Corriere dello sport, Masina: “Volevo fare il capitano del Bologna”

Al Corriere dello sport Adam Masina, nato in Marocco ma cresciuto a Nord Est di Bologna, ammette di pensare alla sfida del Dall'Ara da due settimane.
Monica Tosolini

Al Corriere dello sport Adam Masina, nato in Marocco ma cresciuto a Nord Est di Bologna, ammette di pensare alla sfida del Dall’Ara da due settimane. Vuole esserci, per lui è un appuntamento importante, un ritorno a casa”. Non ha problemi a dirlo, è la verità. Ripercorre la sua storia e ricorda: “Mi sentivo un ragazzo delle giovanili e mi sento bolognese al cento per cento. Qualche anno fa mi sarebbe piaciuto rimanere più a lungo, ma guardandomi indietro la scelta è stata giusta. Ho preferito imparare qualcosa all’estero, in Premier. E ora qui, all’Udinese: una società fantastica”.

Rivela che la scorsa estate “Avevo deciso di lasciare Watford e di tornare a casa. Allora ho fatto una chiamata tramite il mio agente. Loro mi hanno detto perché no, pensiamoci. Dopo un temporeggiamento abbiamo richiamato e le intenzioni del dt, Sartori, erano di puntare su altri giocatori. Il direttore è stato chiaro, molto sincero. Di questo lo ringrazio”.

Udine per lui “E’ una tappa importante. Per il mio futuro e per la mia posizione in campo. La posizione di centrale, anche in una linea a quattro, mi dà la possibilità di imparare cose nuove”: Dei Pozzo dice: “Con Gino ci siamo avvicinati un po’ di più negli ultimi anni, mi ha sempre apprezzato, e gli sono molto grato. Mi ha voluto a Udine, mi ha chiamato quando ho avuto l’infortunio. Piccole cose che ti fanno capire la grandezza dell’uomo. Poi ho conosciuto il padre, ho trovato una grande passione da parte sua, incredibile. Ci incita, parla con la squadra, fa meeting, ci incoraggia. Che persona, e che cuore. Ha i suoi metodi quando la squadra non raggiunge i risultati che vorrebbe: il ritiro. Ma vedo tanta passione e voglia”.

Infine allontana i sogni di Europa: “Il calcio è imprevedibile. Però se pensiamo ai punti di distacco da Atalanta e Roma la vedo difficile. E’ bello sognare, alzare l’asticella. Ma adesso l’Europa no, non è un obiettivo. Almeno per noi”.

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