Il commento del Corriere dello sport a Benevento-Udinese 2-4 è tutto in chiave campana: “Quando il difficile diventa arduo. E quando una salita impegnativa si trasforma in un pendio ripido con pendenze impossibili da affrontare. Nella sfida con l’Udinese, il Benevento fa di tutto per rovinarsi con le sue stesse mani: metafora di questo finale di stagione. Un confonto niente affatto semplice, ma che diventa via via sempre più improbo. Squadra disomogenea, manovra involuta, idee confuse. Alla sconfitta pesantissima si aggiunge la vittoria del Cagliari sulla Roma: giallorossi agganciati.
senza qualità.
Inzaghi opta per la compattezza che gli garantisce il 3-5-2 e lascia in panchina quella qualità che solo i suoi “trequartisti” potrebbero dargli. In una partita da vincere non sembra l’idea giusta. Tanto più che la difesa mostra affanni impensati. Gli spostamenti tra i tre centrali sono come un pugno nello stomaco: Glik a destra proprio non si ritrova, Barba che va in mezzo ha una condizione scarsa, Caldirola si fa risucchiare da Pereyra e mette in difficoltà anche Improta. La compattezza non si vede, soprattutto se dopo 4 minuti si è già sotto di un gol. Tanto valeva (certo, col senno di poi…) rischiare un po’ di più e tornare al collaudato “albero di Natale”, quello che consente di schierare qualche trequartista e di elevare il tasso qualitativo della squadra. Si era un po’ piccato Inzaghi quando dopo Marassi gli avevano chiesto se non fosse il caso di tornare all’antico: «Ogni volta sembra che l’assetto che non utilizziamo sia sempre il migliore».
Il peso dei singoli.
I moduli, si sa, non fanno vincere. Ma certi giocatori sì. E’ il caso di Iago Falque, chiamato in campo dopo 10 minuti della ripresa. E’ stato come premere il dito su un interruttore e accendere la luce. L’ingresso di un giocatore della qualità del galiziano ha permesso al Benevento di costruire tutte quelle azioni che non era riuscito a fare nella prima frazione. Certo la frittata era già fatta (1-3), ma con lo spagnolo a tirar le fila, Musso ha dovuto fare gli straordinari. Se c’è ancora spazio per la speranza, non pensiamo si possa prescindere da un giocatore così.
Queste le pagelle dei bianconeri:
Musso – 7,5
Becao – 6,5
Bonifazi – 6,5
Nuytinck – 6,5
N. Molina – 7
De Paul – 7
Walace – 7
Arslan – 7
Makengo (10’ st) – 6
Stryger – 6,5
Samir (25’ st) – 6
Pereyra – 6,5
Okaka – 6,5
Braaf (25’ st) – 7
All. Gotti – 7