Il Corriere dello sport ha intervistato gli argentini che giocano in Italia e ha chiesto loro un ricordo di Maradona. Rodrigo De Paul, che ha appreso la notizia della sua morte durante l’intervallo di Udinese-Fiorentina, ha detto: “Da qui in avanti la Seleccion giocherà in dodici, perchè lui adesso lui tiferà dal cielo. Sogno di vincere il Mondiale in Qatar per dedicarlo a lui”.
Per De Paul, Maradona è “il più grande della storia del calcio” e racconta di non averlo visto giocare dal vivo, ma di essere cresciuto nel suo mito, di avere ben presente cosa ha fatto per la nazionale argentina.
Racconta di averlo incontrato in una occasione grazie ad un amico comune e di avergli regalato la sua maglia del Racing. Ricorda cosa ha significato per l’Argentina quel gol all’Inghilterra nel Mondiale del 1986.
Sottolinea che per gli argentini e i napoletani, lui “è stato il più grande di tutti e tutto ciò che viene fatto per Maradona è giusto. Anzi, è meno di quello che dovremmo fare”.
De Paul parla poi del connazionale Correa, suo amico che domani avrà contro in campo. Spiega che non vede l’ora che l’incubo del Covid finisca, e di ritrovare lo stadio ‘Friuli’ pieno di tifosi.
Tornando all’attualità, imputa il difficile inizio di stagione dell’Udinese alle assenze e alla sfortuna.
Ora l’obiettivo è “Fare punti con la Lazio”, e non vuole guardare più in là.
Ribadisce di essere felice di essere rimasto a Udine, qui è trattato come un figlio, tutti gli vogliono bene e il sentimento è reciproco. Il mercato lo dà sempre con la valigia, e forse in futuro se ne andrà, ma non ci vuole pensare adesso: “Mi farò sempre trovare pronto per ciò che accadrà. Fisicamente e mentalmente sono nel miglior momento della carriera”.
