Home » Velazquez: in futuro vorrei allenare di nuovo in Italia, magari l’Udinese

Velazquez: in futuro vorrei allenare di nuovo in Italia, magari l’Udinese

Il 4 giugno il campionato portoghese dovrebbe ripartire. Julio Velazquez, ex tecnico dell'Udinese, oggi sulla panchina del Vitoria Setubal, ha raccontato alla televisione ufficiale dell'Udinese la situazione a poco più di due settimane dal via
Monica Tosolini

Il 4 giugno il campionato portoghese dovrebbe ripartire. Julio Velazquez, ex tecnico dell’Udinese, oggi sulla panchina del Vitoria Setubal, ha raccontato alla televisione ufficiale dell’Udinese la situazione a poco più di due settimane dal via: “Abbiamo iniziato ad allenarci 3 settimane fa. La situazione è molto particolare, ma dalla scorsa settimana abbiamo iniziato l’allenamento collettivo senza contrasti, lavoro tattico. Questa settimana abbiamo iniziato con situazioni più reali. In questo momento sembra che si possa riprendere il 4 giugno. Per capire la situazione bisogna essere molto bravi, il momento è particolare, pericoloso. Bisogna calibrare i carichi, i tempi di lavoro. Non si può stare in campo 3 ore. Io sono molto contento di come sta procedendo la mia squadra: sono tornati abbastanza bene dopo tanto tempo a casa. Adesso dobbiamo essere bravi a lavorare bene  ma piano. In Germania in 6 partite 8 infortuni, per questo è importante fare un buon lavoro per recuperare sia a livello mentale che fisico. Dopo tanto tempo a casa il rischio infortuni è alto“.

Ha passato la quarantena in Portogallo o in Spagna? “Tutta in Portogallo, a Setubal. Mia moglie è rimasta a Madrid, doveva prendere l’aereo prima dell’ultima partita. Non è stato possibile, lei è rimasta là per una questione di responsabilità sociale. Non ci vediamo da 3 mesi, spero mi possa raggiungere presto. io sono rimasto qui solo, ma la situazione è così“.

Come va al Vitoria Setubal? “Sono soddisfatto. Sono arrivato a novembre, in una situazione difficile, con la squadra in zona retrocessione. Ha il budget più basso della lega, ma è andato tutto bene. In questo momento siamo 12 punti sopra la zona retrocessione. Sono contento del gioco, dei ragazzi, dei tifosi. Essere con 12 punti sulla zona retrocessione è una gran cosa per questa realtà. Se si riprenderà il campionato potremo fare ancora bene, salire ancora di più in classifica“.

La tua esperienza a Udine. Qual’è cosa più bella che hai fatto e quella che cambieresti? “Quando io sono arrivato a Udine conoscevo la realtà del club, ma dopo aver conosciuto tutti, posso solo parlare bene di quel club, di quella gente. Udine e l’Udinese.. posso solo parlare benissimo: il rapporto con tutti voi, i tifosi, i calciatori, è stato bellissimo. Purtroppo è stata molto breve l’esperienza, ma sono rimasto molto contento. Spero in un futuro di poter lavorare ancora in Italia e perchè no, in questo club. Non ho rimpianti. Tutti conoscete la realtà di quella stagione: avevamo trovato un calendario bruttissimo, puntavamo ad una salvezza presto, ma non siamo mai stati a rischio retrocessione, abbiamo proposto un buon gioco. Ma serviva tempo per fare un bel lavoro. Il calcio purtroppo è così, bisogna fare tesoro di tutte le esperienze. Spero di tornare in Italia, il vostro calcio mi piace moltissimo. Lavoro per questo, per avere altre esperienze in Italia in futuro e perchè no, all’Udinese di nuovo”.

Come ci si  prepara dopo uno stop così lungo? “A me non piace fare un lavoro analitico, ma adesso facciamo questo. La prima settimana si è lavorato molto a livello individuale, con anche un po’ di tattica. La seconda settimana la base fisica era importante. Abbiamo molti calciatori brasiliani, con le famiglie là: è importante capire le situazioni emotive di quei ragazzi. E poi c’è la fase tattica. La cosa più importante è non incorrere in infortuni, soprattutto per la fiducia personale e lavorare molto a livello fisico e tattico, soprattutto con i contrasti di gioco”.

Il momento più emozionante a Udine? “Il ricordo più bello, la mia presentazione all’Udinese. La conferenza stampa di presentazione. Poi il debutto in A con il Parma in una partita abbastanza difficile che abbiamo pareggiato e stavamo per vincere. Un ricordo bellissimo. Per me debuttare in A è stato un ricordo bellissimo. Ma la presentazione come allenatore dell’Udinese e il saluto dei tifosi in strada è stato bellissimo. E poi ogni giorno vissuto lì: Udine è una città con gente che ha molto rispetto. Il rapporto è stato bellissimo con tutti. Non c’è un solo momento, ma tutta l’esperienza in Friuli è stata bellissima. Dopo 10 giorni che ero lì, tutti già erano molto carini con me e la mia famiglia“.

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia