L’Udinese affronta il neopromosso Como alla 3ª di campionato con i lariani intenti alla terza trasferta consecutiva a causa del problemi legati allo stadio Sinigaglia. Una sconfitta all’Allianz Stadium della Juventus, a seguire un pari positivo a Cagliari per un organico che ha inserito ben 22 nuovi giocatori (oltre 40 milioni di investimento), molti dei quali di notevole spessore tecnico.
La figura di Cesc Fabregas bicampione d’Europa nonché campione del mondo, il quale da giocatore ha collezionato in carriera oltre 450 gare tra Arsenal e Chelsea, 150 al Barcellona e 110 in nazionale, é diventata centrale per gli ingaggi di elementi come Varane, Sergi Roberto, Belotti, Dossena e tanti altri. Non hanno lesinato a spese i fratelli indonesiani Hartono – 48 miliardi di dollari il patrimonio complessivo detenuto oltreché la famiglia più ricca di Indonesia – divenuti proprietari del club nel post fallimento del 2018
e capaci in pochi anni di riportare Cutrone e compagni nella massima serie nazionale.
I due tecnici alla vigilia hanno definito la sfida “interessante” se non altro per capire ambizioni e obiettivi stagionali. Il mercato bn si é chiuso con la dolorosa rinuncia a Neuhen PEREZ desideroso di misurarsi con la Champions offertagli dal Porto di Vilas Boas, e conseguente arrivo del gigante (2,06) Isaak TOURÈ, destinato a sostituire il partente, ma anche con gli arrivi dell’esterno portoghese Rui MODESTO (speriamo non valga il detto “di nome e di fatto”) e il giovane centrocampista francese di origini del Benin, Arthur ATTA (20).
RUNJAIC sceglie di partire con KABASELE in luogo dell’argentino approdato tra i lusitani e LOVRIC a sostituire l’altro argentino PAYERO in mezzo al campo. ZEMURA sostituisce a sinistra lo squalificato KAMARA.
L’Udinese parte con il solito cliché del pressing a tutto campo ma ben presto si avvede che palleggio e giro palla del Como ne vanificano l’efficacia. Di fatto succede ben poco sino al cooling break chiamato attorno al 25º di gioco. Portieri spettatori non paganti.
Un paio di occasioni vanificate da Belotti e finite a lato lanciano un minimo di allarme ai ragazzi di RUNJAIC che a due minuti da 45º approntano un contropiede ferale per i lariani. THAUVIN innesca la corsa di EHIZIBUE il quale dopo 20 mt di corsa palla al piede taglia il campo con un cross sul quale si catapulta BRENNER; il tiro impattato al volo in girata, usciva in verità un po’ sporco, ma dall’esito tremendamente efficace. Colpendo in caduta il palo interno alla destra di REINA, la traiettoria diveniva beffarda infilandosi alle spalle del portiere iberico. Tanta la gioia del piccolo brasiliano da spingerlo ad una esultanza sino a raggiungere la.panchina posta a oltre 50 metri di distanza per abbracciare INLER. Il tiro scoccato al 48º da Strefezza finito di poco a fil di palo, faceva scorrere un brivido freddo ai tifosi che si erano appena finiti di pregustare la marcatura del brasiliano.
Al rientro Cesc innestava un difensore per preparare poi all’ora di gioco l’innesto contemporaneo di 3 elementi di qualità come Sergi Roberto, Paz e Fadera con quest’ultimo molto incisivo sulla fascia d’attacco sinistra. Tuttavia il più pericoloso si rilevava l’ex Herta Berlino Kempl che di test metteva in soggezione tutta la retroguardia bn. 1,86 cm ma stacco imperioso, prima salvato sulla linea da EHIBUE, l’ultimo altresì in grado di cagionare un penalty provocato da PAYERO. Sul dischetto si affacciava Patrick Cutrone che veniva ipnotizzato da OKOYE calciando di mezzo metro fuori alla destra del portierone nigeriano. Gioia irrefrenabile sugli spalti del Friuli.
Anche gli innesti di RUNJAIC son sembrati giudizievoli ; EKKELENKAMP, BRAVO, DAVIS, PAYERO e il redivivo KRISTENSEN hanno fornito un contributo essenziale alla resistenza finale. Vittoria con qualche patema di troppo, cui non ci si era abituati, aggravati da ulteriori dieci minuti ( si é giocato oltre i 100’ ) in parte immotivati.
7 punti dopo 3 gare é record per i nostri portabandiera in campionato capaci di incassare il massimo immaginabile dai 300’ giocati.
Il possesso palla è migliorabile certo, l’accuratezza dei passaggi pure, ma il primo posto in classifica intanto c’è. Vediamo cosa ci possono dare i nuovi innesti specie quelli in difesa. “Generale fortunato é meglio di generale abile” diceva Napoleone… che mister RUNJAIC appartenga a questa simpatica categoria ?
AM